venerdì 30 luglio 2010

Clafoutis di pesche e mandorle caramellate


L'unica cosa che è avanzata abbondantemente dalla cena di domenica è stato il clafoutis alle pesche, forse perché si tratta di un dolce piuttosto sostanzioso ed una fettina è sufficiente...e noi eravamo reduci da una cena piuttosto abbondante, conclusasi pure con caffè e biscottini.
Che sfiga, me lo son dovuta finire io! Un grande sacrificio, senza dubbio...

Scherzi a parte, a me piace tantissimo ed è stato un ottimo stratagemma per consumare quella frutta che dopo quasi venti giorni di frigorifero ancora non si decideva a diventare bella matura.
"Potevi toglierla dal frigo!" direte voi. "Quando l'ho fatto è marcita nel giro di 48 ore" rispondo io.
Purtroppo nelle scorse settimane c'era una tale temperatura, abbinata all'umidità, che era praticamente impossibile lasciare qualunque cosa fuori dal frigo.

Quindi le pesche che ho usato erano integre, ma ancora indietro. Mangiarle così com'erano non sarebbe stata una bella idea, mentre tagliarle e farle passare in padella con un cucchiaio di zucchero ha donato loro nuova vita! Ne ho altre quattro-cinque, credo che stasera faranno anche loro la stessa fine...

Del clafoutis avevo già postato una ricetta salata, quella con zucchine e speck, mentre questa volta ho preferito una preparazione dolce. Ancora non siamo approdati a quello tradizionale con le ciliegie, ma questo è buonissimo, provatelo!

INGREDIENTI
4-5 pesche
due cucchiai di mandorle a lamelle
200 gr zucchero
un cucchiaio di zucchero di canna
4 uova
4 dl latte
130 gr farina
una noce di burro

Tagliare le pesche a spicchi e farle cuocere cinque minuti in una padella con poco burro ed un cucchiaio di zucchero (se non avete quello di canna va bene anche quello semolato), aggiungendo poi le mandorle, che grazie alla presenza dello zucchero diventeranno leggermente caramellate. Tenerne da parte alcune per decorare poi il clafoutis.
Sbattere le uova, unirvi lo zucchero lavorando bene. Unire poi la farina mescolando con cura affinché non si formino grumi, ed in seguito il latte.
Imburrare leggermente una pirofila, disporvi le pesche e versarvi sopra il composto.
Cuocere in forno a 200° per almeno mezz'ora, ricordando di distribuire sulla superficie del clafoutis le mandorle avanzate, una volta giunti a metà cottura.

Per verificare che sia cotto basta controllare che nella parte centrale il liquido si sia rappreso. In alcuni punti, in particolare in corrispondenza della frutta, potrebbe rimanere comunque più morbido, ma è gradevole in ogni caso!

Meglio mangiarlo a temperatura ambiente o fresco.

mercoledì 28 luglio 2010

Crostata al basilico con pomodori e bufala


Sempre tratto dalla cena con Giuli (detta l'Anonimo...) e Piero, ecco una torta salata veramente estiva! Io non ci sono diventata matta, anche perché per conto mio ho sbagliato almeno due cose, ma credo che con qualche correzione potrebbe guadagnare punti!
L'unico aspetto che non mi convinceva era il dover utilizzare il basilico. Quando si tratta di basilico io divento davvero tirchia, proprio mi urta il doverne usare in abbondanza nel caso in cui stia facendo esperimenti, nonostante nell'orto ce ne siano molte piantine.
Ho paura di sprecarlo, anche perché devo tenere a mano per tutto il resto dell'anno quando quello fresco non è più a disposizione.
Forse il fatto di non essere riuscita a farne crescere manco una pianta (m'è spuntato un fungo al posto suo...) me lo rende un ingrediente prezioso, da centellinare.

Comunque per stavolta ho fatto un'eccezione.

La ricetta della pasta l'ho presa da uno degli ultimi numeri di Cucina Moderna, mentre per il ripieno ho fatto secondo mio gusto. Insomma, non è che sia sta gran cosa il ripieno, di fatto è una caprese! Anche se in fondo quando all'estero si parla di caprese son tutti lì con la lingua che pende, non sminuiamo questi piatti italiani... ;-)

INGREDIENTI per la pasta
200 gr farina
100 gr burro
15-20 gr basilico fresco
0,5 dl acqua fredda, sale

per il ripieno
4 pomodori
una mozzarella di bufala
mandorle tritate
un cucchiaio di pinoli
basilico per decorare
scalogno, olio, sale e pepe

Iniziamo con la preparazione della pasta, visto che poi necessiterà di almeno una mezz'ora di riposo. Consiglio di utilizzare un robot da cucina (io ho usato il minitritatutto ed è stata una via crucis, ho dovuto fare il tutto in tre tranches) nel quale mettere il burro ancora freddo a dadini, la farina, una presa di sale, le foglie di basilico lavate. Una volta frullato il tutto aggiungere l'acqua fredda. Quasi come per magia si formerà una palla di pasta!
Controllare che gli ingredienti siano ben amalgamati, che non ci siano quindi pezzi di burro evidenti (visto che l'impasto è verdognolo si notano subito), avvolgere nella pellicola e mettere nel frigorifero.

Nel frattempo tagliare lo scalogno a fettine, metterlo in una terrina con olio e sale ed aggiungere i pomodori tagliati a spicchi. Mescolare e lasciar riposare a temperatura ambiente.
In questo modo i pomodori acquisteranno sapore e perderanno un po' di succo, ottimo poi per farci una scarpetta con del pane, ma poco adatto per la torta salata.

Quando la pasta si sarà solidificata stenderla su un foglio di carta da forno infarinato, utilizzando la pellicola che prima avvolgeva la pasta per evitare che il mattarello si attacchi alla quest'ultima. In alternativa spolverizzate con della farina.
Foderare uno stampo da crostata da 20 cm, eliminando eventualmente la pasta in eccesso, e cuocere in bianco a 200° per 15 minuti, proseguendo poi per altri 15 togliendo la copertura. Ricordo come al solito che i tempi dipendono molto anche dal tipo di forno che si usa, quindi buttate sempre un occhio durante la cottura e valutate se proseguire oltre o terminare prima.

Una volta raffreddato il guscio distribuirvi sul fondo le mandorle tritate, che aiutano a rendere la base meno umida, e comporre la torta appena prima di essere servita.
Tagliare una mozzarella di bufala in otto fette, disporle a raggiera e riempire gli spazi tra l'una e l'altra con le fette di pomodoro. Completare con qualche foglia di basilico, i pinoli tostati ed una spolverata di pepe.

Consiglio di prepararla appena prima di portarla in tavola perché ho notato che la mozzarella tende a diventare gommosa e di servirla a temperatura ambiente, il freddo ammazza i gusti.

Insomma, una caprese in versione più elegante, ottima anche come piatto unico.

P.S. qualche tempo fa ho provato ad aggiungere agli ingredienti per la pasta anche due cucchiai abbondanti di parmigiano reggiano...il risultato è stato ottimo!

martedì 27 luglio 2010

Baguette? Ciabatta? Pane!


Qualche settimana fa ho preso in visione in biblioteca un libro delizioso ("Pane, dolci e biscotti" di Leila Lindholm, che dovrebbe essere la traduzione del suo "A Piece of Cakes").
Oltre ad essere davvero ben fatto, con quelle pagine di carta spessa e porosa, arricchite da fotografie invoglianti, offre una notevole quantità di ricette da forno, con una piccola sezione dedicata invece ai dolci senza cottura.
Ci sono, come dice il titolo, ricette di biscotti (ad esempio i cookies nelle loro varianti), torte e pani, sia dolci che salati.
In attesa di comprarlo probabilmente in inglese ho preso nota sul mio quadernino di qualche ricetta interessante, tra cui quella della baguette.
Peccato che, nella fretta, mi sono appuntata gli ingredienti in modo strano (avevo una versione 1 ed una versione 2, con la differenza che la versione 2 presupponeva di partire dall'impasto base della 1...mah...) e quindi ho realizzato questo pane un po' alla mia maniera...

Però è venuto bene, domenica sera ne hanno spazzolato un intero filone, a cena.
Per impreziosirlo ho usato dei semi misti (sesamo, zucca, girasole e lino) che ho comprato a poco prezzo in un supermercato sloveno.

INGREDIENTI
5 gr lievito fresco
300 ml acqua
300 gr farina (più almeno altri 3 cucchiai per lavorare l'impasto)
sale

La prima cosa che mi ha stupita è stata la quantità di lievito: possibile così poco? non è che magari c'era scritto "secco", trascritto poi da me come "fresco"? E poi il rapporto liquido-solido...ma in fondo non è che avessi molto da perderci, 300 gr di farina non sono la fine del mondo!
Così mi son cimentata in questa preparazione, una volta utilizzando la farina di grano duro, mentre la seconda usando 100 gr di grano duro e 200 gr di farina manitoba.
Risultato apprezzabile in entrambi i casi, anche se il primo pane era ovviamente più tendente al giallo.

Torniamo alla preparazione. Sciogliere il lievito in 300 ml di acqua calda, ma non bollente (questo è l'unico passaggio delicato della preparazione) ed aggiungere la farina. Ne uscirà un impasto abbastanza molliccio, tanto che è il caso di lavorarlo poco e con le mani ben infarinate, su un piano altrettanto infarinato.
Dopo di che rimettere l'impasto nella terrina e lasciar lievitare in un posto caldo, coprendo il contenitore con uno straccio umido affinché non si secchi in superficie e lieviti al meglio.

Io l'ho lasciato lievitare tanto, ho preparato l'impasto a metà mattina e sono passata a darci un'occhiata a metà pomeriggio.
L'impasto, crescendo, diventa se possibile più liquido, ma è solo un'impressione!
Bisogna prendere un cucchiaio e dargli una mescolata (aggiungendo in questa fase il sale), poi lavorarlo poco a mano dandogli una forma allungata. Nel frattempo accendere il forno e preriscaldarlo a 230°.
Trasferire l'impasto su una teglia con carta da forno.

Qui scatta il dubbio...ma è una baguette o una ciabatta? Quando ho spostato l'impasto s'è lasciato piuttosto andare! La prima volta ho cercato di ridargli forma aiutandomi con delle palette in silicone, le lecca-pentole, mentre la seconda (quella della foto) me ne son fregata e l'ho lasciato come veniva.
Spennellare la superficie con poca acqua o latte e distribuire i semi.

Infornare a 230° per circa 20-25 minuti, a seconda del forno.

Ammetto di aver avuto qualche perplessità sulla riuscita di questo pane, sono abituata ad impasti belli sodi, però bisogna avere fede!

In conclusione, non sono ben in grado di inquadrare questa mia creatura, ma in ogni caso è semplicissima da fare ed ottima sulla tavola. Ne esce un pane più tipo ciabatta, in effetti, con poca mollica, ma davvero buono da servire con un'insalata di pomodori e feta.

Lo so che parlare di pane e forno in questa stagione non è il massimo. Appuntatevela per quest'autunno!

lunedì 26 luglio 2010

Bicchierini di yogurt greco e frutta


Ci sono, ci sono, non sono sparita! Sono solo reduce:
1. da due settimane di campeggio durante le quali ho testato la tenda nuova, frutto di quasi un anno di riflessione! e ho fatto da mamma part time di due bambine, per le quali ho pure preso dei complimenti per l'educazione (e non mi sono azzardata a precisare che non erano figlie mie...!!!);
2. dalla dieta del melone, dieta obbligata visto il caldo soffocante abbinato all'assenza di Matteo...chi me lo faceva di accendere il fornello? ogni tanto mi sono permessa qualche divagazione sul tema, passando alla dieta dei cereali presi direttamente dal barattolo...
3. dalla preparazione del prossimo viaggio tra Germania e Francia...manca un mese e non sto più nella pelle, anche perché dentro di me so che troverò lungo la mia strada lo stampo da madeleine! Ah, ci sarà pure un anticipo sul tema, grazie a tre giorni tre a Berlino;
4. mettiamoci anche che ogni tanto bisogna lavorare (o in ogni caso il lavoro ti viene a cercare...)

Ecco spiegata la mia latitanza!!
Fortunatamente ogni tanto arrivano Giuli e Piero a destarmi dalla mia pigrizia e ieri ho passato un'intera giornata (con molta, ma molta calma) a preparare una cena estiva per loro, utilizzando tra l'altro quasi tutte verdure del mio orto -mio per modo di dire, lo specifico sempre prima che mi si accusi di prendermi meriti non miei-.

Per iniziare a rimetterci in pista propongo un dessert molto rapido, molto fresco e molto sano!
Sono solo coppette di yogurt greco con miele e frutta, ma fanno la loro bella figura e vanno benissimo anche per una merenda di metà pomeriggio.

INGREDIENTI per cinque
500 gr yogurt greco
150 gr formaggio spalmabile tipo Philadelphia
cinque cucchiai colmi di miele fluido
frutta a scelta

Visto che la ricetta praticamente non c'è, a parte il montare leggermente lo yogurt con il Philadelphia, passo direttamente ai consigli pratici.

Prima di tutto ho comprato (all'Iper, non all'Esselunga!) una confezione di yogurt direttamente da mezzo chilo, il che consente di risparmiare qualcosa. Poi per questa preparazione va benissimo anche una sottomarca di Philadelphia, tanto lo si frulla e quindi diventa cremoso comunque.
Il miele più adatto è quello di castagno (ma nella foto si vede che ne ho usato un altro, ho fatto erroneamente affidamento sul barattolo che avevo a casa, ma ce n'era proprio poco) per almeno tre motivi: è molto fluido e quindi si livella da sè, senza bisogno di mettere il bicchierino a bagnomaria; il colore più scuro contrasta gradevolmente con il bianco dello yogurt; il gusto dolce, ma con note amarognole, è l'ideale!

Quindi, procedendo con ordine, mettere il miele, poi lo yogurt livellandolo in cima e dando una pulita ai bordi del bicchiere (calcolare di rimanere un dito e mezzo al di sotto del bordo per lasciar spazio alla frutta) e poi aggiungere la frutta che preferite.
Io, come si vede, ne ho fatte tre versioni: melone, con fogliolina di menta, frutti rossi dell'orto (lamponi e ribes) e pesche a fettine.

Andrebbe mangiato "in senso verticale", ovvero prendendo frutta, yogurt e miele, quindi meglio utilizzare dei bicchieri non troppo stretti. I miei sono quelli Ikea, modello Pokal, ma ce ne sono tanti altri adatti.

Sperando di avervi dato una fresca idea per questa estate, vi aspetto alla prossima ricetta!