mercoledì 26 maggio 2010

A Whittard of Chelsea Experience


Come anticipato nell'ultimo post, grazie all'incursione londinese di Giuly di un mesetto fa il mobiletto dedicato a tea e tisane si è andato animando...
Direttamente dalla sua valigia mi son fatta portare tre prodotti della Twinings che in Italia, ma che ve lo dico a fare, non si trovano. Poi, dopo una degustazione serale di Dreamtime a casa sua seguita da scoramento (suo) per non aver comprato in loco più prodotti, abbiamo valutato l'ipotesi di fare un ordine on line dal sito della Whittard of Chelsea. O meglio, lei ha detto che lo avrebbe fatto ed io che potevo fare, lasciarla sola in questa avventura? Non sia mai!

Quindi eccoci alle prese con il primo ordine on line di tea (generalmente ci dedichiamo a Birkenstock, libri e, per quanto mi riguarda, anche tende da campeggio, sempre che mi riesca a decidere...che tormento!).
Una cosuccia da niente, solo 25 prodotti...sfruttando un 3x2 di cioccolate e tea solubili, ma lasciando sul campo quasi 50 (CINQUANTA!!!!!) Euro di spese di spedizione.
Per il prossimo acquisto credo che ci affideremo ai vecchi e cari contrabbandieri, a cui daremo 15 Euro per portarci una valigia di tea con buona pace dello shopping on line.

Questa è la premessa, passiamo ora alle degustazioni, prima Whittard e poi Twinings.

Il mio preferito: Strawberry & Blueberry Green Tea. Lo confesso, è un tea solubile e come tale è con tutta probabilità una grandissima porcata piena di zuccheri, però è tanto buono!!
Ho comprato una confezione da 250 gr e non ho seguito le quantità consigliate sulla confezione perché ho il (fondatissimo) sospetto che gli inglesi calchino, come dire, un poco la mano sulla dolcezza dei loro prodotti?!? Infatti ieri sera mi sono preparata una bella teiera con un litro e mezzo di acqua fresca aggiungendovi quattro cucchiaini di tea. Le loro dosi? 3 cucchiaini per 200 ml.
Uguale.
Comunque, io preferisco usarlo così, per aromatizzare l'acqua piuttosto che come tisana dolcissima! Soprattutto ora che è estate - mi porto avanti coi tempi, ma qui c'è davvero una temperatura estiva - è più piacevole bere qualcosa che abbia un gustino fruttato, ma sia più o meno naturale. Ho pure calcolato le calorie: 70 calorie per tutta questa acqua, seguendo le mie dosi.
Di che sa? Come dice il nome sa di fragola, soprattutto, ma non in quel modo sintetico a cui mi hanno abituata alcuni tea (vedi il Lipton alla fragola che è praticamente ancora intonso...).
La confezione precisa che ci sono anche estratti di tea verde, non so se questo dovrebbe convincermi che si tratta di qualcosa di più sano. Non mi sono ancora ben chiari i benefici di questo tipo di tea.
Di certo so solo che la sua funzione bruciagrassi è una bufala.

L'altro tea solubile che ho preso è quello che ho provato da Giuly e che ha indotto lei stessa, una volta attirata nel negozio londinese da una degustazione, a dare una chance a questa tipologia di prodotto. Si chiama Dreamtime e come dice il nome contiene ingredienti che dovrebbero conciliare il sonno, senza essere una tisana rilassante, o vantarsi di esserla. Contiene vaniglia, albicocca, miele e camomilla. Anche questa ha il leggero problema di essere molto dolce e quindi vi sconsiglio di seguire alla lettera le dosi, ma è in ogni caso molto buona e profumata ed io preferisco prenderla calda, a differenza di quella ai frutti rossi.

Poi, per darmi un contegno, ho preso anche due tea neri sciolti: uno aromatizzato al rabarbaro e panna e l'altro all'irish cream. Due gusti sobri, insomma. Senza addentrarmi in questioni tecniche tipo grandezza della foglia e simili, di cui capisco poco, posso esprimermi sono su due aspetti: gusto e resa. Il gusto di entrambi è meno marcato di quanto mi sarei aspettata, ma devo in ogni caso fare presente che io, di mio, non faccio mai tea troppo carichi. Cioè non metto un cucchiaino di tea per tazza (poi quelle stupide tazze da tea dove non ci sta dentro nulla), ma una molla piena per 1,5 litri di acqua, che poi lascio in infusione fino a quando non ho finito di bere. Dal punto di vista della resa, beh, già con le dosi che ho indicato ne esce un tea corposo, quindi una confezione da 125 gr credo che a me durerà almeno un paio di mesi.

Ultimo prodotto, che non c'azzecca molto, è la cioccolata in polvere. E qui devo ammettere di non aver saputo rischiare...sul sito ci sono, infatti, dei gusti davvero particolari ed interessanti, come il cioccolato bianco, alla cannella, allo zenzero, con camomilla e miele, al cocco, persino alla fragola e all'arancia...ed io cosa prendo? quella normale, che sarà pure Luxury, ma è con solo cacao. Scandalosa (io).
L'ho provata qualche sera fa, con il latte freddo, ed ho notato che è molto simile ad una che bevevo da mia zia in Svizzera. Infatti quando si versa il liquido bisogna metterne poco alla volta e mescolare bene, perché c'è il cacao che tende, se no, a salire in superficie. Non è il Nesquik, per capirci. Nel complesso è buona, ma se si deve fare la pazzia di comprarla, anche se la pazzia è quella di farsela spedire!, che almeno sia una pazzia aromatizzata. E qui scatta un appello...Giuly (fatta con la voce della Littizzetto quando dice Eminens)....non è che mi fa assaggiare la tua al cioccolato bianco?!?!

Quindi in conclusione direi che i tea solubili meritano, anche perché in effetti in Italia, a parte i Ristora e simili, non ne ho mai visti. Hanno una grande varietà di gusti e credo che al prossimo ordine, o al contrabbandiere, ordinerò il Selection Pack per provarne anche altri!
Per i tea sfusi e le cioccolate posso fare un discorso comune, ovvero vale la pena comprarli magari scegliendo degli abbinamenti più particolari.
Passiamo ai prezzi. Delle spese di spedizione ho già detto.
Per quanto riguarda i vari prodotti, i tea sfusi son costati 3.50 Sterline per 125 gr, mentre qui a Bergamo, nel negozio di fiducia, pago 100 gr circa 3 Euro, quindi ci siamo quasi.
I tea solubili e le cioccolate (da 400 gr) costano 5 Sterline l'una.
C'è da dire che sul sito ci sono delle offerte, prima il 3x2 su tea solubili e cioccolate, ora 3x2 su tea in bustina e 25% sui tea sfusi. Armandovi di calcolatrice potrete scoprire cosa conviene di più: contrabbandiere che acquista in negozio, e-shopping con spedizione in Italia, oppure (idea diabolica)comprare sul sito internet facendosi spedire la merce in Inghilterra presso qualche amico compiacente (da ingaggiare poi come corriere alla buona), per abbinare i vantaggi delle offerte on line con i costi di spedizione più bassi? Ai posteri l'ardua sentenza...

I Twinings? Facciamo domani, che sto post è già diventato troppo lungo.

giovedì 20 maggio 2010

Sfogliata di fragole


♪ ♫ Perché è una brava ragazza, perché è una brava ragazza, perché è una brava ragazza...nessuno lo può negar! ♪ ♫


Tutta sta manfrina perché ieri era il mio compleanno e quindi mi sono dedicata una canzone...! Che io sia brava ragazza è indubbio...avete mai sentito parlare di zitelle bibliotecarie catalogate nella categoria "cattive ragazze"? Io no!
Avrei qualche perplessità a definirmi, invece, una ragazza brava. Forse dovrei avere anche qualche dubbio a definirmi proprio "ragazza"...

Comunque, terminiamo queste divagazioni, non proferiamo parola sugli anni che galoppano e passiamo a questioni più neutre, ovvero la signora torta fotografata qui sopra.
Ma quanto è bella?!?!?! Solo che questa mattina riguardando la foto mi sono accorta che c'è qualcosa che non va. Frastornata dai tricolori che hanno addobbato, ed in gran parte ancora addobbano, la mia città in occasione dell'Adunata degli Alpini mi sono resa conto che sembra più una torta patriottica che una di compleanno. Tricolore pure nel piatto!
Ora mi dovrò ingegnare a fare una torta rossa, gialla e nera, per par condicio.

Com'è? Boh, non l'ho mangiata perché contenendo colla di pesce non è a prova di vegetariano.
Ma io non avevo mica comprato qualche tempo fa una confezione di agar agar che avrebbe dovuto liberarmi dalla schiavitù delle gelatine animali? Ecco, il condizionale è d'obbligo! Dopo un primo tentativo di fare una panna cotta con l'agar agar, tentativo ovviamente risoltosi in una gran schifezza, sono in attesa di trovare qualcuno che mi dia una dritta su come usare questa teoricamente magica, praticamente malefica, polverina.

INGREDIENTI per otto
una confezione di pasta sfoglia
1 kg fragole
200 gr zucchero
2 cucchiai rum
18 gr gelatina in fogli
100 ml panna fresca da montare
mandorle e menta, per decorare

Il bello di questa torta è che è rapidissima da preparare perché prevede la cottura del guscio di sfoglia in bianco, per cui mentre questo cuoce si prepara il ripieno e dopo non resta altro che aspettare che il tutto si raffreddi per bene. Martedì sera sono tornata a casa alle nove meno un quarto e non mi pareva il caso di imbarcarmi in qualcosa di troppo complicato!

Srotolare la sfoglia su uno stampo da crostata, bucherellare il fondo con una forchetta (fondamentale soprattutto quando si cuoce in bianco), coprire con un foglio di carta forno con sopra ceci o fagioli, che aiutano ad evitare che la pasta si gonfi.
Cuocere a 200° per circa 20 minuti.
Nel frattempo mettere ammollo i fogli di gelatina, pulire le fragole e frullarne 250 gr insieme allo zucchero, trasferendo il frullato in una pentola. Aggiungere il rum e i fogli di gelatina strizzati e cuocere circa cinque minuti, lasciando poi raffreddare.
Tagliare le rimanenti fragole a pezzetti, non necessariamente piccoli, ed aggiungerli alla purea. Non fatelo subito perché se no le fragole iniziano a cuocere e a buttar fuori liquido, rendendo il ripieno troppo liquido.

Una volta cotto il guscio di sfoglia riempirlo con il composto di fragole e lasciar solidificare in frigorifero o a temperatura ambiente.
Accompagnare la torta con un cucchiaio di panna montata senza zucchero, qualche mandorla a lamelle precedentemente tostata in padella e due foglioline di menta.

mercoledì 19 maggio 2010

Cantucci con olive, parmigiano e pinoli


Ormai sono lanciata! Dopo i cantucci al cioccolato di due settimane fa, che ho rifatto pure ieri sera in molto meno tempo e con maggior facilità, questo fine settimana ho provato una versione salata. Purtroppo ne sono venuti proprio pochi, perché erano buonissimi e praticamente Matteo se li è mangiati tutti in mezzo pomeriggio! Ora aspetto di invitare qualche amico a cena per avere la scusa e farne un po' di più...
Ho utilizzato una ricetta di un libro da cui avevo già preso un'altra ricetta ("Hors d'oeuvres", utilizzato anche per le striscioline croccanti all'aglio ed erbe)riducendo le dosi perché temevo venisse una schifezza e sono venuti all'incirca 12 pezzi, quindi utilizzando le quantità indicate dovrebbero uscire circa 40 cantucci, anche a seconda che tagliate la pasta più o meno spessa.
A differenza di quelli con le nocciole, con cui ho avuto qualche problema nella fase del taglio, qui la presenza di pezzi piccoli come pinoli e olive ha fatto sì che venissero delle fette impeccabili!

INGREDIENTI per 40
250 gr farina
100 gr olive verdi
100 gr pinoli
3 uova
2 cucchiai di parmigiano
un cucchiaio di semi di finocchio
un cucchiaino di lievito (io ho usato quello per dolci, ma credo vada bene anche del bicarbonato)
un cucchiaino di sale
una macinata di pepe nero

Tostare i pinoli in una pentola e tagliare le olive a pezzetti. Lavorare uova, farina, parmigiano, aggiungendo poi sale, lievito e semi di finocchio, lasciando per ultimi pinoli e olive.
Amalgamare gli ingredienti, meglio se lavorando con le mani piuttosto che con il mestolo, in modo da formare un composto solido.
Stenderlo in due o più strisce alte circa un dito e larghe come preferite (la larghezza del panetto corrisponderà alla lunghezza del cantuccio). Lo stesso dicasi per la lunghezza, dipende esclusivamente dalle dimensioni della teglia che si utilizza e non va ad incidere sulla riuscita o sull'estetica dei biscottini.
Cuocere per circa 25 minuti in forno a 180° già caldo, poi togliere dal forno e tagliare la pasta in pezzi nel senso della larghezza, dando la forma dei cantucci. Meglio utilizzare un coltello a lama liscia piuttosto che uno seghettato.
Rimettere nel forno e proseguire per altri 15 minuti. Io poi preferisco distribuire i cantucci sulla teglia, con la parte tagliata verso l'alto, lasciandoli riposare per altri 10 minuti nel forno spento, in modo che venga eliminata l'umidità residua.

Ed eccoli pronti! Si raffreddano in poco tempo e si possono mangiare anche tiepidi, volendo.

Un solo consiglio: occhio alla quantità di semi di finocchio usata, perché hanno un gusto molto deciso. Se non ne siete appassionati forse è meglio eliminarli del tutto.

lunedì 17 maggio 2010

Castellane con crema di zucchine e zafferano


Questo piatto sembra l'incrocio tra altri che ho proposto (il pesto di zucchine e le tagliatelle allo zafferano condite con zucchine), eppure ha un gusto completamente diverso e molto particolare. Però devo fare una breve precisazione sullo zafferano usato...si tratta ancora di quello in polvere portatomi da Lilli in occasione di un suo viaggio in Turchia. Devo dire che rispetto a quello tradizionale (per modo di dire...quello in bustina del supermercato) rende di meno, nel senso che per questo piatto ne ho usato una punta di coltello abbondante, ma ha anche un gusto diverso. Se quello in bustina ha delle note metalliche (vi prego, non ditemi che le sento solo io!!!) questo invece dona un sapore speziato più rotondo, che esalta e non copre gli altri ingredienti.

Quindi davvero non so cosa possa uscire da questa ricetta se fatta con il canonico zafferano, non garantisco nulla!

INGREDIENTI per uno
120 gr castellane
una zucchina media
2 cucchiai di ricotta
un cucchiaio di mandorle tritare
una fetta di cipolla rossa
una punta di coltello di zafferano

Tagliare la fetta di cipolla rossa, farla soffriggere in un cucchiaino di olio extravergine ed aggiungere le mandorle, in modo che si tostino un poco, e dopo circa un minuto anche la zucchina, tagliata come viene, visto che poi andrà frullata.
Regolare di sale e cuocere a fuoco vivace per una decina di minuti, aromatizzando con lo zafferano a metà cottura. Spegnere una volta che le zucchine risultano tenere, ma non stufate, ed aggiungere la ricotta, che con il caldo della pentola diventerà più morbida e facile da mescolare. Con il minipimer frullare leggermente il composto di zucchine e formaggio, in modo che risulti una crema piuttosto eterogenea.

Cuocere la pasta, scolarla al dente e farla saltare direttamente in padella con il sugo.

Per me lo zafferano non richiede la presenza del parmigiano, quindi ho servito la pasta così, al naturale, con solo un filo di olio a crudo e del pepe rosa perché...avevo solo quello! Se dovesse risultare troppo asciutto meglio allungare il sugo con un cucchiaio di acqua di cottura piuttosto che con ulteriore olio.

Le castellane sono state un'ottima scelta, visto che ho volutamente abbondato con il sugo, in modo da farlo diventare un piatto quasi unico (da qui anche la dose abbondante di pasta) e la forma con la cavità interna ha raccolto la crema di zucchine al meglio. Ci vedo bene anche le spirali della De Cecco, infatti ero indecisa. Assolutamente no farfalle ed altra pasta troppo liscia.

Cosa bolle in teiera per i prossimi giorni? Le degustazioni di tea, tisane e cioccolate in arrivo direttamente da Whittard of Chelsea, grazie a Giuly.
E, come promesso qualche settimana fa, i cantucci salati, che non c'entrano nulla con i tea, ma van bene uguale...

giovedì 13 maggio 2010

Linzertorte con toupet!


Qualche settimana fa ho mangiato, a casa di Giuly, la sua Linzertorte, torta che per anni ho snobbato perché non sono proprio amante delle crostate alla marmellata.
E questa, anche se particolare, sempre quello è...
Però dopo averla assaggiata in modica quantità devo ammettere che non era affatto male e ho voluto provare pure io a farla e ho colto l'occasione della Festa della Mamma più giornata (ennesima) piovosa per fare il mio primo tentativo.

Per il debutto ho usato la ricetta della pasta frolla per Linzertorte che ho trovato su un libro di torte salate e dolci comprato l'estate scorsa ad Augsburg (sigh! sob!), ma penso che la prossima volta cambierò. Infatti è risultata piuttosto faticosa da lavorare e poi -soprattutto!- poca.
Avevo così poca frolla che ho dovuto taroccare la torta, mettendo le classiche strisce di pasta solo in mezza torta (quella che poi ho regalato alla mamma)...mentre l'altra metà ne è rimasta sprovvista..da qui il titolo "con toupet". Matteo non è che si sia lamentato, però le cose o si fanno bene o non si fanno.

Quindi vi metto le dosi che ho seguito, ma vi invito ad utilizzare uno stampo da crostata di dimensioni ridotte (18-20 cm) oppure aumentare della metà le dosi, facendo una torta da 30 cm di diametro.

INGREDIENTI
per la frolla
150 gr farina 00
75 gr burro
50 gr zucchero
50 gr mandorle grattuggiate
2 tuorli
1 cucchiaino abbondante di cannella
1 cucchiaio succo di limone

per la farcia
marmellata di lamponi

Preparare la pasta lavorando prima il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e poi i due tuorli. Aggiungere via via gli ingredienti asciutti (farina, mandorle) e i due ingredienti che caratterizzano questa frolla: cannella e limone.
Io ho abbondato con la cannella, la ricetta originale ne prevedeva mezzo cucchiaino, e nonostante ciò sentivo di più il limone!
La pasta va poi lavorata in modo abbastanza energico e prolungato visto che gli ingredienti impiegano un po' ad amalgamarsi al meglio. Quando poi diventa omogenea e non lascia briciole lungo la strada metterla a riposare in frigorifero un quarto d'ora.
Stendere la pasta su un foglio di carta da forno, lasciando circa un terzo della pasta per fare poi le strisce decorative, bucherellare il fondo e distribuire la marmellata di lamponi. Creare le strisce di frolla e metterle sopra la crostata, incrociandole.

Cuocere a 180° per circa 30 minuti. Il colore della pasta frolla rende difficile capire quando è pronta, nel mio caso ho spento e lasciato la torta a raffreddare nel forno leggermente aperto.

Quando tiepida decorare con zucchero a velo. Non prima, perché se no col calore andrebbe a sciogliersi, non quando è troppo fredda perché in questo caso i riquadri con la marmellata rimarrebbero anch'essi bianchi.

martedì 4 maggio 2010

Risotto con Asparagi, Brie e Prosciutto


Primavera, tempo di asparagi! Matteo va matto per quelli tradizionali, quelli che si trovano al supermercato, mentre io preferisco quelli selvatici, che proprio asparagi non sono e che hanno quel retrogusto amarognolo, soprattutto quando mio papà me li prepara in frittata.
Ovviamente i primi si possono comprare senza troppi sforzi, i secondi bisogna andare a cercarseli...

In ogni caso per fare il risotto sono senza dubbio più indicati quelli commerciali, che tra l'altro qualche settimana fa erano pure in offerta (dove? all'Esselunga...ormai sembro un disco rotto!).
Così per far contento Matteo ne abbiamo comprato due mazzetti, uno da fare in risotto e l'altro da preparare in modo più semplice, lessati con il canonico uovo all'occhio di bue a lato.

Però...ho voluto fare un piatto più che unico, opulento!, in modo da non vedere poi Matteo armeggiare intorno al frigorifero alla ricerca di olive e formaggio. Voi ovviamente potete anche scegliere la versione light, se siete abituati a primo, secondo, contorno etc...

INGREDIENTI per uno (ebbene sì!)
100 gr riso carnaroli
mezzo mazzetto di asparagi (circa una quindicina)
80 gr brie
una fetta di prosciutto cotto
mezzo bicchiere di vino bianco
olio, sale, pepe, semi di sesamo

Lavare gli asparagi e tagliarli a rondelle per circa 10 centimetri di lunghezza, oppure, se si tratta di quelli con il gambo più sottile, anche oltre. Mettere i gambi scartati in acqua bollente con una presa di sale e fare cuocere, in modo da creare una specie di brodo di asparagi.
Tagliare la cipolla finemente, farla soffriggere ed aggiungere gli asparagi già tagliati, proseguendo la cottura per circa 5 minuti. Versare nella padella anche il riso e, dopo averlo fatto tostare per circa un minuto mescolando bene, sfumare con il vino.
Aggiungere poi, mano a mano, anche il brodo di asparagi, regolando di sale. Generalmente il mio riso cuoce in 14 minuti.
Nel frattempo tagliare il prosciutto a striscioline, trasferirlo in una padella molto calda e cuocerlo circa un minuto, fino a quando si sarà leggermente abbrustolito. A metà doratura aggiungere anche un cucchiaino di semi di sesamo e tostarli con il prosciutto, prima no, per non rischiare che si brucino.

Una volta giunto a cottura, spegnere il riso e farlo mantecare con il brie tagliato a pezzetti (pure con la crosta, nessun problema).
Servire decorando con il prosciutto ed una macinata di pepe nero.

I gambi di asparago possono essere gettati via o mangiati, se sufficientemente teneri.

lunedì 3 maggio 2010

Cantucci di cioccolato e nocciole



Si può dire "che fine settimana del cazzo"? Di solito non è che io abbia chissà che cose da fare, ma proprio questa domenica si teneva la Fiera del Parco (dei Colli di Bergamo) e mi stavo pregustando una giornata con il nipotino in mezzo a capre, asini, mucche...
ed invece, causa maltempo, ho passato il pomeriggio a litigare con un router (che giusto per pigliarmi per il culo riportava sulla scatola l'indicazione "facile installazione")!

Quindi per recuperare un po' di dolcezza e scaricare il nervoso accumulato mi sono dedicata alla preparazione dei cantucci, una di quelle cose che volevo fare da tanto e che poi finisco sempre per rimandare perché mi paiono tanto complicate. Erano in lizza la Linzertorte e i cantucci ed alla fine hanno vinto questi, visto che mi servivano meno ingredienti.

La preparazione della pasta dei biscotti non è stata proprio come doveva essere. Mi devo decidere a cambiare la bilancia e passare ad una digitale, anche perché della mia ormai si vede bene solo la tacca del 100 gr e sul resto diciamo che si va molto a spanne. E non è un bene, è così che falliscono miseramente le ricette!
Comunque alla fine l'impasto mi era venuto un poco asciutto (anche perché mi ero dimenticata di aggiungere il cucchiaio di rum), ma ho ovviato aggiungendo pochissimo latte. Seguendo le dosi corrette dovrebbe andare tutto bene, visto che in ogni caso, alla fine, non sono venuti male nemmeno così (Ste, lasciare un commento ogni tanto alle ricettine della sorella no, eh? quella mangia e basta...).

INGREDIENTI per circa 15 biscotti
65 gr burro
100 gr zucchero
1 uovo
130 gr farina
100 gr nocciole intere
35 gr cacao amaro
un cucchiaino raso di lievito
un pizzico di sale
mezzo cucchiaio di rum

Tostare le nocciole qualche minuto in una padella larga a fuoco vivace o circa 5 minuti in forno a bassa temperatura (magari intanto che lo si preriscalda per cuocere i biscotti), poi romperle in più pezzi, possibilmente in quarti, in questo modo saranno sufficientemente grandi da ben figurare, ma non troppo evitando problemi al momento del taglio in pezzi.
Lavorare gli altri ingredienti, partendo dal burro a temperatura ambiente con zucchero e uovo, aggiungendo poi la farina, il lievito, il cacao amaro, il pizzico di sale ed il rum. Una volta ottenuta una consistenza simile a quella della frolla aggiungere anche le nocciole.
Non si riesce a fare solo con un mestolo, è necessario sporcarsi le mani ed impastare, in modo da formare una o due strisce di impasto alte circa 1,5 cm e larghe...quanto volete siano larghi i vostri cantucci!

Trasferire la striscia di pasta su carta da forno e cuocere a 160° per circa 25-30 minuti. Togliere la teglia da forno e con un coltello molto affilato tagliare la striscia in pezzi, per il senso della lunghezza, dritti o obliqui. Rimettere nel forno e cuocere per ulteriori 10 minuti.

Io ho preferito spegnere il forno qualche minuto prima e lasciarli intiepidire nel forno ancora chiuso, perché mi pareva di averli fatti troppo alti, comunque basta prenderne uno (magari la parte finale della striscia, il biscotto meno bello, insomma) e assaggiare, tenendo conto che una volta raffreddati saranno più croccanti.

Nell'insieme è stato molto facile prepararli, temevo il passaggio del taglio a metà cottura, ma a parte qualcuno venuto così così per aver lasciato le nocciole troppo grosse, è andato via liscio.

Il prossimo esperimento saranno i cantucci salati...ne ho già visto con gorgonzola e noci o pinoli e parmigiano!
Non so quanto si conservano...stamattina erano già finiti.