mercoledì 24 giugno 2009

Vacanza!!!!!


Il mio blog va in vacanza...ed io con lui!
Anche se le previsioni meteo non sono delle più rosee (venerdì: pioggia, sabato: pioggia, domenica: pioggia, lunedì: che ve lo dico a fare...), non vedo l'ora di caricare la macchina con tenda, sacchi a pelo, libri e poco altro e salpare verso Vrsar!

Per due settimane non esisterà null'altro che non siano i libri, le passeggiate, il mare e le dormite! Anche la cucina rimarrà in secondo piano, visto che non ho intenzione di portarmi appresso più di tre pentole, nessuna bilancia o altra diavoleria!

Quindi per ora vi saluto, ci rivedremo a metà luglio...e vi lascio, anziché la solita foto di un piatto, un tramonto a Koversada, immortalato da me l'estate scorsa!

Buone vacanze!



venerdì 19 giugno 2009

Strudel di ricotta e spinaci


Nelle ultime settimane ho comprato una quantità industriale di pasta sfoglia (erano in offerta al 50% in meno, come resistere...) e tra le varie cose che avevo in programma di preparare c'era anche una classica torta salata con spinaci e ricotta che, come dice Matteo, a casa nostra non manca mai (e che è, una colpa?).

Che c'è di bello in questa ricetta? che è semplice, sana, buona anche il giorno dopo e si prepara in pochissimo tempo...son motivi sufficienti?

Poi, per renderla diversa dal solito ci si può sbizzarrire, aggiungendo della mozzarella a fettine, dandogli la forma dello strudel, come in questo caso, unendoci pinoli e uvetta, per chi ama questa nota più dolce, o dei pomodorini secchi e olive nere. Quel che vi pare!

Come detto, io ho solo deciso di farla a rotolo decorando la superficie con semi di sesamo e parmigiano grattuggiato. Dentro è rimasta molto tradizionale, ho messo solo quel tocco di noce moscata che a me piace molto...

INGREDIENTI
una confezione di pasta sfoglia
300 gr spinaci surgelati
150 gr ricotta
1 uovo
4 cucchiai parmiginao (più uno per la copertura)
noce moscata, semi di sesamo, sale

Lessare gli spinaci, scolarli ed una vola tiepidi strizzarli in modo che perdano la loro acqua. Tagliarli grossolanamente e mescolarli insieme alla ricotta, all'uovo e al parmigiano, regolando di sale ed aggiungendo un pizzico di noce moscata (anche se io vado ben oltre il pizzico...).
Srotolate la pasta sfoglia, distribuite il composto su di essa, a mo' di pizza ed arrotolare delicatamente aiutandosi con la carta da forno (generalmente già compresa nella sfoglia).
Chiudere i lati dello strudel, adagiare in uno stampo da plumcake -così mantiene la forma- con il lato in cui la sfoglia si sovrappone verso l'alto. In questo modo il liquido di cottura eviterà di fuoriuscire bagnando troppo la pasta.
Spolverare con parmigiano e semi di sesamo (eventualmente spennellare delicatamente con il poco albume che di solito rimane nel guscio delle uova).

Infornare a 200° e cuocere fino alla doratura della pasta sfoglia.
Buona tiepida, ottima il giorno dopo a temperatura ambiente!

Oggi ho una fame...


mercoledì 17 giugno 2009

Crostata di pesche, amaretti e cioccolato


Come promesso, ho rifatto la crostata alle pesche, quella di cui, un paio di settimane fa, non ero riuscita a mettere in salvo nemmeno una fetta.
Tra l'altro ho trovato anche delle pesche noci mature ed ho potuto usare queste al posto di quelle bianche dell'altra volta, che con la loro pallida polpa non creavano il giusto effetto cromatico.
La torta, sebbene preveda l'utilizzo di cioccolato, non è dolcissima, un po' perché la frutta stempera il gusto e un po' per la presenza degli amaretti.
A me piace davvero molto! Ricorda le pesche ripiene, ma l'aspetto è più invitante.

C'è un solo passaggio "critico"...capire quando è cotta la pasta frolla, visto che è marrone di suo e che durante la cottura sembra sempre più morbida di quanto non lo sia una volta raffreddata.
In questo caso ci si può affidare ad una sola cosa, oltre alla propria esperienza: il timer del forno...

INGREDIENTI
150 gr zucchero
100 gr burro
1 uovo
1 tuorlo
270 gr farina
30 gr cacao amaro
5 pesche
100 gr amaretti secchi
100 gr cioccolato fondente

Esistono due versioni di questa torta...quella grande, con stampo da 20 cm di diametro, oppure quella più piccola, in versione ricoperta (ovvero con pasta frolla sia sopra che sotto).
La seconda è molto più bella da vedere perché quando si tagliano le fette si vede il colore delle pesche che spicca, ma la prima è più veloce. Si stende la base e via! Comunque vedremo dopo...

Iniziare preparando la pasta frolla come d'abitudine, da lasciar poi riposare in frigorifero per una mezz'ora. Nel frattempo tagliare le pesche a fettine (più o meno 12, quindi dividere ogni quarto in tre), metterle in una terrina insieme al cioccolato tritato e agli amaretti sbriciolati grossolanamente. Mescolare bene.

Una volta riposata la pasta frolla bisogna decidere come fare la crostata. Se si decide di fare quella scoperta, stendere la pasta sulla carta da forno, metterla nello stampo da crostata rifinendo i bordi. Versare le pesche, gli amaretti e il cioccolato ed infornare.
Nel caso in cui si opti per la versione più elaborata, stendere un 2/3 della frolla sulla carta da forno formando così la base. Prendere un altro foglio di carta da forno e stendere qui la pasta rimanente, in modo che riesca a coprire la superficie della tortiera. Generalmente la pasta che andrà a formare il coperchio è più sottile di quella alla base, quindi per evitare che si rompa mentre si cerca di posizionarla consiglio di mettere il foglio con sopra la frolla ben stesa nel freezer. Una volta diventata ben dura (questione di una decina di minuti, visto lo spessore) sarà semplicissimo togliere la carta da forno!
Quindi riempire la base con le pesche ed il loro condimento, metterci sopra la frolla avanzata (quindi con la carta da forno verso l'alto) e togliere delicatamente la carta. Fatto ciò, rifinire i bordi sigillando i punti in cui la base ed il coperchio si incontrano. Praticare un paio di forellini per far fuoriuscire il vapore e mettere in forno.

I tempi di cottura sono analoghi: 200° per 30 minuti circa.

Servire spolverata con zucchero a velo.

Per questa torta vanno benissimo anche pesche non troppo mature, visto che poi con la cottura diventeranno morbide e che la crostata è già abbastanza dolce di suo.

martedì 16 giugno 2009

Fagottino di crêpe con spinaci, crescenza e noci



L'ispirazione per fare questa ricetta viene da un lontano numero di "Sale&Pepe" del 2004, anche se comunque mi è capitato altre volte di fare le crêpes in questo modo, ripiene di quel che mi passa per la mente...qualche lettrice si ricorderà di quelle con porri, crescenza e prosciutto cotto, vero Chiara? :-)
In questo caso la cosa che mi stuzzicava era il fatto che fossero presentate con un pesto a mo' di salsa...ecco, dalla foto appare pacifico che di tale pesto non vi sia traccia...
Alla fine non mi convinceva e quello che in origine doveva stare fuori io l'ho messo all'interno (piuttosto che buttarlo!).

Per fare questi fagottini non ho usato la mia abituale ricetta per la pastella, perché quella viene più sottile e avevo idea che con un ripieno così sostanzioso non reggesse.
La cosa bella del piatto? che a parte la bollitura degli spinaci e la preparazione delle crêpes (in totale dieci minuti) per il resto li si prepara al fresco e li si mangia a temperatura ambiente.
Non so da voi, ma qui fa un caldo...

INGREDIENTI per 6 fagottini
110 gr farina
2 uova
2,5 dl latte
3 cucchiai acqua
400 gr spinaci
200 gr crescenza
1 scalogno
una manciata di noci
prezzemolo, sale, olio, foglie di porro

La prima cosa da fare, in ordine cronologico, è lessare gli spinaci. Se si utilizzano quelli freschi basta farli cuocere in padella a fuoco basso, butteranno poi fuori loro l'acqua che serve, ma va benissimo usare anche quelli surgelati.
Nel frattempo preparare la pastella con farina, uova, latte ed acqua, regolando di sale.
Scolare gli spinaci e farli raffreddare, in modo che possano essere strizzati, per eliminare l'acqua in eccesso. Nel caso in cui, invece, fossero quelli freschi fatti saltare in padella, non necessitano di grandi opere...se sono già abbastanza asciutti gli si può aggiungere direttamente la crescenza in modo che con il loro calore si amalgamo meglio.

Preparare le crêpes versando un mestolo di composto in una padella bassa ben calda, spennellata di poco olio. Girare la crespella e farla cuocere da entrambi i lati.
Visto che la paletta a me pare poco delicata, quando capisco che il lato della crespella è cotto (insomma, quando mi pare solida) ne sollevo delicatamente con la palettina un angolo e poi continuo l'opera a mano, girandola. In questo modo è garantito che non si romperà!
Man mano che si cuociono, farle riposare su un piatto, una sopra l'altra (così anche quelle un po' più secche diventeranno elastiche).

Tritare lo scalogno con un cucchiaio di prezzemolo e le noci ed unire il composto agli spinaci ed al formaggio, regolando di sale. Se gli spinaci erano surgelati, per asciugarli ed amalgamarli meglio con la crescenza, consiglio un veloce giro in padella (quella usata per le crêpes, magari, così non se ne sporcano altre).

Mettere un cucchiaio di spinaci nel centro della crespella, chiuderla a sacchetto e legarla con una foglia di porro tagliata a listarelle. Se si tratta delle foglie più esterne è consigliabile prima scottarle in acqua calda, nel mio caso avevo solo quelle più interne, che invece erano sufficientemente flessibili (ma meno belle da vedere...troppo chiare).

Servire con pomodorini in insalata.Se li servite come secondo direi che un fagottino a testa è sufficiente, mentre come piatto unico insieme ad un'insalata contatene due.

Se si preparano in inverno (o comunque quando si ha voglia di accendere il forno) si può evitare di cuocere insieme spinaci e crescenza. Li si possono mettere nel fagottino insieme e poi passarli al forno una decina di minuti.

giovedì 11 giugno 2009

Clafoutis di zucchine e speck (settimana no...)

Insofferenza e fastidio, ecco come sintetizzerei il mio umore di questa settimana...
Iniziata male salendo sulla bilancia della dietista, continuata peggio, con una batosta politica ancora da digerire (che chissà se e quando digerirò...) e proseguita su questa falsariga.
Mi ci vorrebbe un bel panino con la Nutella, ecco cosa mi tirerebbe su! (non solo a me, ma anche all'ago della bilancia...)

La voglia di cucinare è quindi ridotta ai minimi termini, oltre ad uno sbrigativo risotto alle verdure col curry ed una pizza, non è che ho fatto...
Pure la foto di questa ricetta non mi piace...speriamo che finisca presto sto malumore...!

Va beh, che bolle in pentola, nel post di oggi?
Una ricetta che si presta a molte interpretazioni, secondo i gusti e la verdura del momento, un clafoutis di zucchine e speck, preparato domenica quando ancora mi sentivo su! La mia idea era quella di farlo alle ciliegie, quello classico, insomma, ma tra un acquazzone ed un altro non siamo andati a raccogliere nessuna ciliegia ed eccoci quindi obbligati a ripiegare su qualcosa di salato.

INGREDIENTI per due
2 zucchine
50 gr speck
3 uova
150 ml panna
20 gr farina
2 cucchiai parmigiano
erbe miste, aglio o cipolla

Pulire le zucchine e tagliarle utilizzando il pelapatate: verranno così delle fette sottili sottili, che cuoceranno in pochissimo! Cuocere le zucchine in una padella con poco olio e, a seconda del gusto, aglio o cipolla; a metà cottura aggiungere lo speck a pezzetti (basta spezzare in modo grossolano le fette) e regolare di sale.
Sbattere in una terrina le uova con la panna da cucina, il formaggio, la farina e un cucchiaino di erbe provenzali secche (timo, maggiorana, rosmarino, salvia...).
Mettere in una pirofila di vetro, o comunque adatta alla cottura in forno (anzi, quella in ceramica direi che è meglio...) le zucchine, versando sopra mano a mano che si procede il composto di uova. 
Cuocere in forno a 200° per 30-40 minuti; per verificare la cottura basta controllare che la parte più interna del clafoutis sia ben solida.
Lo si può preparare o rasoterra, sullo stile di quello alla ciliegia, oppure più alto, come fosse uno sformato, cambiano solo i tempi di cottura, più rapidi nel primo caso.
Io l'ho fatto in uno stampo alto, quindi le mie indicazioni sul tempo di preparazione, nel caso di pirofila più bassa e larga, andranno diminuiti.

Ottimo anche tiepido o il giorno dopo, può essere servito come contorno (nel mio caso insieme agli involtini) oppure come stuzzichino, se preparato più basso e poi, una volta freddo, tagliato a dadi o fette.

Partendo dalla base di uova, panna e farina si possono poi utilizzare gli ingredienti che si preferiscono, purché siano precedentemente cotti. In questo modo si evita che la verdura butti fuori acqua durante la cottura in forno, impedendo al clafoutis di cuocere bene.

Ho fatto questo insano gesto una volta con le prugne...un disastro...!






martedì 9 giugno 2009

Involtini di tacchino con salvia e speck

Qualcuno di voi ha per caso visto la famigerata puntata di "Report" sull'impatto ambientale della produzione della carne e ha deciso di abbracciare la cultura vegetariana? Ottimo!! Benvenuti nel club, che spero diventi sempre meno esclusivo...
Ma non è il caso di Matteo, che continua imperterrito a mangiare tagliate, salumi, involtini...

Ed io, dopo settimane (se non erro...) di primi e secondi a base di verdura, ho ceduto e ho preparato della carne, il solito povero tacchino...con un tocco di maiale...
Non mi piace molto cucinare la carne, ma almeno le carni bianche non hanno quell'odore e quel colore che hanno le carni rosse, mi fanno proprio senso! Però mi rendo conto che non posso obbligare chi mi sta vicino ad adeguarsi a me (oddio, potrei dirgli di cucinarsi la carne da solo, volendo...) e quindi sì, qualche piatto politicamente ed eticamente scorretto transita anche da casa nostra.

Domenica a pranzo, dunque, in tavola son finiti involtini con un contorno di clafoutis di zucchine (vedi puntata successiva!!).
In fondo sono semplici da preparare e non ci vuole nemmeno troppa fantasia e bravura. Sono il minimo sindacale in fatto di cucina carnivora!

La prima cosa da fare è rendere la fettina di carne più sottile, mettendola tra due fogli di pellicola e dandoci dentro con il batticarne. La presenza della pellicola evita che la fettina si rovini. Il "darci dentro" era ironico, basta qualche tiro ben assestato! 
Grazie a questo procedimento lo spessore della fetta diminuisce e diventa omogeneo, evitando di formare involtini dalle dimensioni colossali e quindi di difficile cottura.

Fatto ciò, mettere su ciascuna fettina (che io ho tagliato in due per avere involtini più piccoli) una fettina di speck ed una foglia di salvia, arrotolarla ben stretta e passarla nel pangrattato.

Scaldare un cucchiaio di olio in una padella, aggiungere un trito di cipolla e salvia (una fetta corposa e due o tre foglie); una volta rosolate, aggiungere gli involtini. Come evitare che durante la cottura l'involtino si apra? Fermandolo con uno stuzzicadente....oppure cuocendo a fuoco vivace per primo il lato in cui la carne si sovrappone...praticamente si sigilla!
A metà cottura aggiungere un po' di vino bianco secco e regolare di sale. Quando son pronti? Mah, io li lascio andare un quarto d'ora circa, ma dipende dallo spessore della carne...più bassi sono, prima cuociono. Poi non potendoli assaggiare tendo a cuocerli magari più del dovuto (mi scoccia tagliarli per controllare...).

INGREDIENTI per (fortunatamente!) uno
2 fette di fesa di tacchino (oppure pollo)
4 fette di speck
6 fette di salvia
cipolla, olio, vino bianco, pangrattato.


venerdì 5 giugno 2009

Käsekuchen ovvero torta alla ricotta con composta di lamponi

Dopo la tortina del mio compleanno, non poteva mancare una delle due che ho preparato per il compleanno di mio papà! Tra l'altro domenica ero pure senza macchina fotografica, quindi scuserete la foto, ma è stata fatta all'ultima fetta disponibile il giorno dopo, pure con la macchina con le pile scariche...ma era una situazione da "ora o mai più!". Le macro non mi son venute, l'unica foto papabile era questa, presa alla lontana, del piattino appoggiato sopra una pila di cataloghi di libri.
Per l'altra torta della giornata purtroppo si è verificato il "mai più", mi toccherà rifarla per poterla postare. Eh, sarà dura per Matteo mangiarla di nuovo...

Di che si tratta? si tratta di una cheesecake, anche se io preferisco chiamarla alla tedesca, e quindi una Käsekuchen...una torta al formaggio, in parole povere!
Può essere una buona soluzione quando si devono sfamare tante persone, perché riempie molto e quindi ci si può permettere fette più piccole senza sembrare dei tirchi.
Io l'accompagno sempre con una composta di frutta, possibilmente un po' acidula, in modo che stemperi la dolcezza della torta e la renda meno pesante. 

La preparazione è semplicissima, mentre per la cottura ci vuole un po' di tempo, circa un'ora. La torta, poi, deve essere mangiata fredda, quindi è bene prepararla con congruo anticipo. Come al solito il giorno prima sarebbe l'ideale!

INGREDIENTI per...molti!
una pasta sfoglia
500 gr ricotta
500 ml panna da cucina
200 gr zucchero
2 limoni con buccia spessa
20 gr amido di mais
4 uova

per la composta
frutta (mirtilli, lamponi, more o prugne)
zucchero

La ricetta prevederebbe della panna acida, ma visto che in Italia si fatica a trovarla (oppure costa cara, vedi Esselunga), per questa preparazione si può ovviare semplicemente mescolando la panna con il limone. Il gusto non ne risente.
Mescolare ricotta, panna, la buccia dei due limoni ed il loro succo, la maizena, lo zucchero ed i tuorli d'uovo, in modo che non ci siano grumi. La ricotta ideale per questa preparazione dovrebbe essere abbastanza asciutta, il che aiuterà la torta a cuocersi meglio e darà più consistenza alla crema.
Montare a neve gli albumi ed aggiungerli agli altri ingredienti, mescolandoli con delicatezza.
Foderare uno stampo a cerniera di circa 25 cm di diametro, in modo che la pasta sfoglia arrivi fino al bordo dello stampo stesso e riempire con la crema di ricotta. A vostra scelta si può aggiungere dell'uva passa (prima infarinata, in modo che non precipiti mestamente sul fondo della torta), ma visto che a tanta gente non piace, io evito.

Cuocere nel forno ben caldo a 200° per circa un'ora. Bisogna verificare che il cuore della torta si sia solidificato, basta anche solo tirarla poco verso di sè quando è ancora in forno per vedere se al centro ballonzola tutto o c'è un minimo di stabilità.
Il riposo in frigorifero farà il resto.

Per preparare la composta di frutta basta cuocerla in un pentolino con qualche cucchiaio di zucchero (seguendo il proprio gusto...più o meno dolce) e se dovesse risultare troppo liquido aggiungendo un cucchiaino di maizena. Oppure basta proseguire la cottura.

Servire la fetta di torta ben fredda accompagnata da un cucchiaio di salsa alla frutta.


giovedì 4 giugno 2009

Stuzzichini/2: Tramezzini

Non c'è cosa più buona che mangiare un buon tramezzino, che non sia stopposo, ma nemmeno strabordante di maionese, che sia gustoso e che non cada a pezzi ad ogni morso...
Mi piacerebbe poterne fare uno con la crema al pollo, ma essendo vegetariana non me la sento di avventurarmi in questo campo, non potendone poi assaggiare (ed eventualmente correggere) il gusto! 
Le prime volte che ho provato a fare i tramezzini ho seguito pedissequamente le ricette trovate e ho anche impiegato un sacco di tempo, ma appena presa un minimo di dimestichezza ho iniziato a farcirli a modo mio, facendo abbinamenti inconsueti ed utilizzando quello che avevo a disposizione.

Regola numero uno: comprate ed utilizzate il pane per tramezzino, non il pan carré come ho visto fare alcune volte.
Regola numero due: utilizzate creme a base di formaggio per tenere il pane umido (meglio che mettere un dito di maionese).
Regola numero tre: il tramezzino, una volta preparato, va tenuto in frigorifero coperto con un tovagliolo umido, in modo che il pane non si secchi.
Regola numero quattro: tagliare il pane con un coltello seghettato avendo cura di procedere piano piano...si otterranno così tagli perfetti!

Passando alle farciture, quello nella foto è a base di crema di tonno, formaggio alle erbe, prosciutto e zucchine grigliate.
 
La prima cosa da fare è preparare le creme, frullando ricotta, tonno e un cucchiaino di capperi per quella al tonno, e ricotta, una fettina di cipollotto, erba cipollina, basilico ed un cucchiaio di succo di limone per quella alle erbe fini (ottima anche con i bagels), regolando di sale.
Sono volontariamente approssimativa con le quantità perché dipende molto dai gusti, ma posso dire che uso all'incirca 150 gr di ricotta per ciascuna preparazione, insieme ad una scatoletta da 80 gr di tonno, nel primo caso.

Il pane per tramezzino che preferisco è quello marca Roberto da 5 fette lunghe. C'è il problema che per il tramezzino ne uso tre e quindi o me ne avanzano due o me ne manca una, oppure faccio tramezzini in quantità industriali! In ogni caso, se vi avanza del pane, chiudete la confezione al meglio, per evitare che si secchi.

Una volta pronte le creme, stendere un velo (proprio velo!!!) di maionese sulla prima fetta e distribuirvi sopra la crema di tonno, per uno spessore di circa 0,5 cm, e poi le fettine di zucchina grigliate. Spalmare la seconda fetta di pane con la crema di formaggio alle erbe fini, aggiungere le fette di prosciutto cotto e appoggiarla sopra quella con le zucchine. Completare con l'ultima fetta, la cui parte che poggia sopra il prosciutto sarà stata spalmata con poca senape, meglio se rustica.
Schiacciare lievemente le tre fette in modo che siano più compatte, coprire con un tovagliolo umido e lasciare nel frigo fino al momento di tagliare i tramezzini e mangiarli!

In alternativa si possono preparare creme con ricotta, grana e funghi e champignos, oppure con ricotta, peperoni rossi e grana...o ancora con formaggio alle erbe e salmone, o aggiungendo alle zucchine delle fette di formaggio di capra o delle uova leggermente strapazzate.
In sostanza basta un po' di fantasia e l'utilizzo di qualcosa che non renda l'insieme troppo asciutto, che sia maionese, formaggio, burro ammorbidito o senape.

Se volete presentarli come bocconcini, potete tagliarli a dadi e presentarli così...se si tratta di qualcosa di più sostanzioso (come la merenda di Matteo, nella foto) va benissimo anche la classica forma a triangolo.