giovedì 30 aprile 2009

Pollo al Curry con zucchine

Il pollo al curry è un piatto davvero facile da fare, poi non so bene come sia, cioè se esistono varie scuole di pensiero, con risultati più o meno aderenti a quella che era la ricetta originaria. Però so che quando lo faccio non avanza ed è una cosa che mi pare sia buona..."mi pare" perché essendo vegetariana non so bene come sia abbinato al pollo. Ogni tanto faccio un risotto con verdure e curry, ma così come lo cucino boh, vado sulla fiducia!

L'unico passaggio che potrebbe creare una qualche difficoltà è il calibrare la quantità di curry in polvere da usare, per evitare di servire un piatto senza gusto o, al contrario, di far piangere gli ospiti per aver calcato troppo la mano con le spezie!

Tendenzialmente uso un cucchiaino abbondante di curry per un petto di pollo e mezzo, unitamente ad un cucchiaio di farina. Poi dipende dai gusti, con l'esperienza sarà più facile capire se vi piace più o meno speziato e regolare le dosi di conseguenza.

Sabato sera l'ho preparato in modo classico, accompagnato da un tabuleh alle verdure, mentre in occasione di questa foto ho aggiunto delle zucchine e l'ho servito con del riso basmati al naturale.

Andiamo con ordine! Prima spiego il piatto di carne e poi faccio un cenno al Tabuleh (non credo di dover spendere parole su un basmati lesso...).

INGREDIENTI per due
un petto di pollo abbastanza grande
un cucchiaio raso di curry
un cucchiaio di farina bianca
mezza cipolla
una zucchina
sale, olio.

Prima di tutto tagliare il petto di pollo in pezzi grossi circa 3 cm per lato (così cuoce più rapidamente), infarinarlo con una miscela ottenuta mescolando curry e farina.
Fare lo stesso con la cipolla, ovvero tagliarla a fette, separare i singoli anelli ed infarinare anche questi.
In una pentola a parte cuocere a fuoco vivace la zucchina a pezzetti con poco olio, cipolla e sale, per circa 5 minuti.
Far scaldare in una padella ampia l'olio ed aggiungere prima le cipolle, farle rosolare leggermente e poi aggiungere anche il pollo. Proseguire la cottura per circa 10-15 minuti. Son piuttosto vaga sul tempo perché devo dipendere, per capire se la carne sia pronta o meno, da qualcuno che la assaggi...ma trattandosi di pollo almeno ho la certezza che anche un paio di minuti in più non lo renderanno duro.
Circa a metà cottura aggiungere anche le zucchine. Servire ben caldo, accompagnato da un qualcosa di poco saporito, in modo da stemperare il gusto del curry.

Il piatto è molto semplice, ormai non è nemmeno più una novità, ma regala un profumo (per me che non lo mangio...) ed un gusto (spero...) unico!
Io cuocio il tutto a fuoco abbastanza vivace, in modo che la carne si rosoli bene e preferisco non usare il wok, ma una banale padella piatta.

Passiamo al Tabuleh, ovvero un'insalata di burghul. In concreto si tratta di un cereale, per essere precisi di grano spezzato, lavorato in un modo particolare, che assomiglia molto, esteticamente, al cous cous...sono piccoli granellini! Io compro quelli della linea Salvaminuti Pedon, che cuociono in soli 10 minuti, senza necessità del canonico ammollo...una confezione da 250 gr  basta come accompagnamento per quattro o come piatto unico per due.

Mentre faccio lessare il burghul in acqua salata cuocio un mix di verdurine tagliate fini fini, generalmente zucchine, melanzane, peperoni e pomodori, saltate e non stufate (preferisco che mantengano una certa consistenza), regolando poi di sale. A fine cottura presento il burghul con la verdura in coppa.
Un piatto molto semplice, un'alternativa ad un riso o alla pasta.

Il tutto, nell'insieme, appare come un piatto colorato, profumatissimo ed adatto anche a chi non ama molto la cucina etnica...in fondo non presenta cosa eccessivamente particolari, è più un piatto unico con una strizzatina d'occhio alle gastronomie straniere.


martedì 28 aprile 2009

Uno e trino...Pomodori ripieni di ricotta e tonno


Come ricavare da un'unica preparazione vari piatti...ovvero le disavventure di Linda con il pomodoro ripieno.
Antefatto: sabato sera avevamo invitato Giuli e Piero a cena, anzi, per quella che doveva essere nei miei programmi una cena con piatti cinesi.
L'idea era già tristemente tramontata intorno a mezzogiorno, quando, entrata in un negozio di alimentari gestito da cinesi, situato nella via più cinese di Bergamo (pensavo di andare sul sicuro...), non avevo trovato praticamente nulla di quello che cercavo. 再見, Wonton! (traduzione: addio, Wonton!)

Quindi ho dovuto ingegnarmi e trovare qualche altro piatto simil-etnico, tirando insieme alla buona una specie di tavola indo-mediorientale (Involtini di verdure e formaggio di capra in fogli di riso, Bretzel e speck, Hummus, Tabuleh con verdure, pollo al curry, creme caramel al cocco e anice stellato...di tutto, di più!).

Che c'entrano i pomodori ripieni? Nulla, ma visto che brancolavo nel buio ho fatto anche questi.
Ho comprato quattro pomodori ramati, più o meno delle stesse dimensioni e che stessero ben dritti appoggiati sul piatto. Ho tagliato la calotta, ho svuotato l'interno e ho preparato la crema per la farcitura frullando ricotta, tonno in scatola, cipollotto e capperi sotto sale.
Già a questo punto mi sono accorta di aver preparato una dose eccessiva di ripieno ed è qui che ho avuto il colpo di genio (in senso ironico). Che fare con il pomodoro avanzato (quello che avevo tolto in precedenza)? Ho frullato anche questo, ottenendo così una crema troppo liquida per farcire i pomodori! Disastro...

Arrivata a questo punto ho deciso di amalgamare altra ricotta a circa metà del composto liquido e con questo ho farcito i pomodori.

Con il resto ho corretto dell'hummus che avevo preparato e che così com'era proprio non mi piaceva (quello di mia cugina era buonissimo, invece...).
Ma potevo benissimo utilizzarlo per condire un'insalata oppure al posto della maionese in un tramezzino, in fondo era davvero buono!

L'ultimo avanzo l'ho mangiato ieri, facendoci la scarpetta con della focaccia fatta in casa. Ottimo!

INGREDIENTI per 4
4 pomodori
100 gr ricotta
50 gr tonno in scatola
un cucchiaio di capperi dissalati
1 cipollotto

Queste dovrebbero essere le dosi corrette per fare solo i pomodori!
Se invece volete abbondare come ho fatto io, aumentate di 200 gr la ricotta e di 50 gr il tonno, aggiungendo qualche cappero. Una volta farciti i pomodori allungate il rimanente ripieno con il pomodoro che avrete eliminato.

Farcire il pomodoro, adagiarvi sopra la calotta e cuocere in forno in una pirofila (o anche al cartoccio) per circa 20 minuti a 200 °.
Servire con un giro di olio extravergine a crudo.

lunedì 27 aprile 2009

Riciclo pasquale...tortina alla crema di limoncello e cioccolato


Nel cesto pasquale che Matteo ha ricevuto al lavoro c'erano, tra le varie cose, anche una bottiglia di limoncello ed un uovo di Pasqua. Ammetto di essere abbastanza schizzinosa in materia di cioccolato, nel senso che se non è svizzero io non lo mangio (e non mi basta la marca svizzera, come la Lindt...deve essere proprio prodotto lì, quelli italiani sanno troppo di zucchero).
Poi sono praticamente astemia, difficile che io beva il limoncello, al massimo ne aspiro i vapori!
Avevo quindi a disposizione questi ingredienti a cui dare nuova vita e mi sono ricordata di una ricetta pubblicata su "Sale&Pepe" qualche anno fa e mi ci sono ispirata.
Ho dovuto giocoforza discostarmi da quella originale per mancanza di altri ingredienti, ma è venuta comunque molto buona e bella da vedere.

Ho deciso di fare delle tortine monodose, perché il mio stampo da crostata è piuttosto largo e quindi la crema sarebbe stata sufficiente solo a creare una base, mentre io volevo ce ne fosse molta, per renderlo visivamente più bello.
Però ho fatto un cambio in corsa...prima avevo messo in forno la tortiera normale con la pasta sfoglia, poi dopo dieci minuti ho cambiato idea e ho tagliato la sfoglia, già mezza cotta, ed ho riempito le tortiere mignon. Quindi l'aspetto non è stato il massimo, pazienza!

INGREDIENTI per 6
una confezione pasta sfoglia o frolla
4 tuorli
100 gr zucchero
60 gr farina
400 ml latte
100 ml limoncello
avanzi di uovo pasquale
zucchero a velo

Foderare gli stampini con la pasta sfoglia...essendo piuttosto grassa io non ho nemmeno utilizzato la carta da forno, li ho poi tolti dallo stampo una volta raffredati senza molti problemi.
Cuocerli in bianco (quindi senza farcitura) in forno a 200° fino a che la pasta non sarà ben dorata (circa 15-20 minuti), poi lasciarli raffreddare ed infine sformarli.
Nel frattempo preparare la crema pasticciera al limoncello: montare in una casseruola gli albumi e lo zucchero; una volta divenuto spumoso aggiungere la farina e poi il latte ed il limoncello. Cuocere il tutto a fuoco basso, avendo cura di mescolare di continuo, per evitare grumi. Una volta raggiunta la densità desiderata spegnere e lasciar riposare (raffreddandosi la crema acquisterà consistenza). Per evitare il formarsi della pellicina sulla superficie della crema si consiglia di farci sciogliere sopra un velo di burro...io non lo faccio, anche se si forma, chi se ne frega...
Una volta raffreddati i contenitori, farcirli con la crema e distribuirvi sopra i pezzetti di cioccolato (quelli dell'uovo sono carini perché abbastanza sottili e ricurvi rispetto alla tavoletta) e dare una spolverata con zucchero a velo.

La pasta sfoglia si raffredda abbastanza velocemente, quindi dopo poco sono già pronte per essere mangiate...e sono ottime anche il giorno dopo (fidatevi...l'ho mangiata stamattina a colazione)!

La ricetta originale prevedeva l'utilizzo della pasta frolla, mentre per la crema 5 tuorli e la fecola di patate, ma è ottima anche la mia soluzione.

venerdì 24 aprile 2009

Trink, trink, Brüderlein trink...i Bretzel!


Eccomi superare agevolmente uno dei mie scogli culinari: la preparazione del Bretzel!
Questo panino per me significa Germania, vacanze, libertà...provo davvero uno struggimento a vederlo e mi son perfino ridotta a comprarlo qui in Italia, senza ritrovarne la bontà autentica che caratterizza quello tedesco! Non so, starmene lì, con mio Bretzel in mano mi confortava...una specie di coperta di Linus lievitata.

Lo scorso fine settimana, tra un attacco di emicrania e l'altro, mi son decisa. Ormai ci pensavo da settimane e, dopo aver preparato i bagels (poi capirete qual'è l'affinità tra le due cose), mi son sentita pronta per questo esperimento!

Credo li rifarò presto, sia perché son venuti buonissimi, sia perché fanno davvero la loro porca figura...vuoi mettere presentare a qualche amico dei Bretzel casalinghi insieme ad una buona birra e qualche salume? Altro che aperitivo con patatine e olive...

INGREDIENTI per circa 8 pezzi
una bustina di lievito secco
450 gr farina
2,8 dl acqua
1 cucchiaino di zucchero
3 cucchiaini di sale
4 cucchiai di bicarbonato
sale grosso

La prima cosa da fare è preparare una pastella fluida, da lasciar lievitare una ventina di minuti, a base di acqua, lievito, 200 gr di farina e lo zucchero. Io utilizzo il lievito secco Paneangeli, che non necessita di essere prima sciolto in acqua tiepida...lo si può aggiungere direttamente nella farina: il rischio di cattiva lievitazione è azzerato!
Trascorso il tempo indicato, aggiungere la rimanente farina ed il sale, impastare e proseguire la lievitazione per un'altra ora.
Adesso arriva il bello! Il Bretzel si caratterizza proprio per la forma tipica, quindi è necessario prepararli così...non esiste farli a forma di panino normale!
Dividere la pasta in 8 pezzi e lavorarla fino ad ottenere un filoncino di pasta di circa 40 cm...procedere dando la forma desiderata. Ho allegato una foto piuttosto grande proprio per permettervi di capire bene come girare la pasta...bisogna fare una specie di ovale, dopo di che incrociare le due estremità del filoncino ed "attaccarle" sul bordo dell'ovale.
Detto così sembra un casino, mi rendo conto, in realtà è più facile a farsi che a dirsi...

Nel frattempo scaldare due litri d'acqua con 4 cucchiai rasi di bicarbonato...una volta bollente immergervi i Bretzel e cuocerli circa 50 secondi, scolarli con la schiumarola e adagiarli su una teglia ricoperta di carta da forno. Decorare con qualche granello di sale grosso ed infornare a 200° per un quarto d'ora circa.
Io ho preferito non spennellarli di tuorlo, mi piacevano più così...e devo dire che una cosa semplice come il cuocerli in questa soluzione ha contribuito a renderli morbidissimi e saporiti.

La presenza del sale grosso non solo è caratteristica, ma aveva anche la funzione di far venire sete ai consumatori, in modo che ordinassero ancora della birra :-)

Capita l'affinità con i bagels? entrambi prevedono una cottura in acqua prima di essere infornati, una circostanza che mi ha sempre messo addosso un po' di agitazione (ora so, ingiustificata)!

mercoledì 22 aprile 2009

Salame di cioccolato...rapidissimo!

Ecco una tipica porcheria che mi ha sempre affascinato! Il salame di cioccolato...
Ancora vivo è il ricordo di quando la mia prof di latino dell'epoca, tale Lo Verro, per una fine anno scolastico portò in classe questo dolce preparato da lei...ecco, diciamo che la permanenza del burro utilizzato vicino ai formaggi fu, in quel caso, deleteria. Sapeva tipo di gorgonzola...Tristezza.

Poco tempo fa (anzi, se dovesse leggermi Matteo sarebbe meglio dire "anni e anni fa...") l'ho comprato all'Iper, per provarlo, giusto una fettina e non è che mi sia piaciuto granché.
Da qui la voglia di provare a farlo in casa, per vedere com'è quello home made e senza contaminazioni casearie.

Sul gusto ci siamo, anche se a causa della dieta e del mal di testa quello che ho fatto sabato mi faceva venire la nausea solo a guardarlo. Difetta un po' la presentazione, visto che sarebbe bello metterlo in una specie di retina come quella dei salami veri e spolverizzarlo con un poco di zucchero a velo. Sarà per la prima occasione speciale in cui lo preparerò (magari qualche compleanno di bambini...).

Con questa dose viene un salame abbastanza grosso (velo pietoso sui ridolini adolescenziali del collega su questa mia affermazione...), per almeno una ventina di fette di un dito di spessore.

INGREDIENTI
300 gr biscotti secchi o savoiardi
100 gr burro
100 gr zucchero
60 gr cacao amaro
un bicchierino di liquore (rum, marsala)
2 uova

La prima cosa da fare e spezzettare i biscotti in modo abbastanza grossolano: né tritati né pezzi grossi, in modo che diano l'idea del grasso del salame. Successivamente sciogliere sul fuoco il burro, aggiungerlo ai biscotti unitamente a zucchero, cacao amaro, uova e liquore, mescolando bene.
Alla fine è necessario sporcarsi le mani...per ottenere la forma desiderata bisogna trasferire il composto ben amalgamato (se mescolate con le mani fate prima!) su un foglio di carta stagnola o carta forno, comprimerlo un po' e dargli la forma del salame.

Avvolgere nella carta forno/carta stagnola, far riposare in frigo o freezer e servire tagliato a fette.

Tenendo conto che si utilizzano uova crude credo sia meglio mangiarlo in un tempo breve oppure conservarlo nel freezer e togliere solo le fette da consumarsi al momento.


martedì 21 aprile 2009

Risotto con carciofi e cialdina di parmigiano


Questo era diventato uno dei piatti forti di Matteo, poi dopo alcuni risultati non entusiasmanti causa dimenticanze (una volta il brodo fatto con le foglie di carciofo, una volta il dado...) è stato accantonato. Anzi, forse è diventato uno spauracchio!

Mi ci sono cimentata io l'altra sera, visto che avevo comprato due carciofi apposta ed avevo voglia di riprovare...visto che ormai a casa il risotto lo fa solo Matteo!
Per dare quel tocco in più ho deciso di fare anche una cialdina di parmigiano, che poi son diventate ben tre a grande richiesta. Una cosa facilissima da fare, ma che dà un tocco in più...sembra una cosa da ristorante (nel senso buono).

Come di vede dalla foto, a me piace utilizzare molto carciofo e quindi uso una quantità limitata di riso, ma su questo bisogna vedere il gusto personale...

INGREDIENTI per due
160 gr riso carnaroli
3 carciofi
scalogno
dado o brodo vegetale
un bicchiere di vino bianco
due cucchiai di parmigiano

La prima cosa da fare è pulire i carciofi. Nel caso in cui si siano comprati tutti interi, completi di gambo e foglie, bisogna innanzitutto eliminare le foglie più esterne. Tolte le prime, che di solito sono anche rovinate, quelle più interne possono essere tenute da parte per aromatizzare il brodo. Una volta giunti a quelle più tenere, tagliare il gambo e dividere il carciofo in quattro pezzi, per eliminare la barbetta interna. Tagliare a fettine sottili e farle saltare in padella con olio e scalogno tritato. Questa volta ho deciso di usare una pentola bassa, ma abbastanza profonda, anziché una casseruola, e cuocere qui dentro il risotto.
Dopo circa dieci minuti aggiungere il riso, farlo tostare leggermente ed aggiungere un bicchiere di vino bianco.
Sfumare il vino e proseguire la cottura aggiungendo il brodo e regolando di sale, per circa 18 minuti.
Quando il riso è quasi cotto, lasciarlo mantecare coperto con una noce di burro e nel frattempo preparare le cialdine. Far scaldare una padella antiaderente, quando è ben calda distribuire un po' di parmigiano grattuggiato formando la cialdina e cuocere. Meglio a fuoco basso, in modo che il formaggio di sciolga senza bruciare! Quando il formaggio appare ben sciolto e dorato. girare delicatamente la cialda con una paletta oppure alzare leggermente un lembo, sollevarla e poi girarla manualmente (in questo caso è consigliato avere delle dita all'amianto come le mie). Far raffreddare, in modo che si solidifichi bene, e servire con il risotto.

venerdì 17 aprile 2009

Torta salata con feta e verdure

La funzione principe della torta salata credo sia proprio quella di accogliere e dare nuova vita agli avanzi che da tempo più o meno lungo tirano a campare nel frigorifero.
Nel caso di specie, trattavasi di un pezzo di feta molto coraggioso (credo di averlo comprato e aperto almeno un mese fa, eppure era ancora ottimo...Bravo!), un cucchiaio abbondante di panna da cucina e sei-sette funghi champignon.

Che farne? Ovvio, una torta salata senza capo né coda, semplicemente buttandoci dentro gli avanzi ed altre due-tre cose. Oltre agli ingredienti che ho usato io si possono anche usare altre verdure o formaggi, evitare la panna o metterne una confezione intera...l'importante è che siano a sufficienza per riempire lo stampo.

Per prima cosa ho preparato delle verdure...oltre ai funghi a fettine ho messo anche due zucchine e, praticamente a fine cottura, una mezza dozzina di pomodorini, il tutto cotto con un cucchiaio di olio e mezzo scalogno (anche lui in frigo da qualche giorno).
Dopo averle cotte, ma non stracotte!, ho aggiunto la feta sbriciolata, la panna e due uova, per legare un po' il tutto.

Ho srotolato la pasta sfoglia in uno stampo da crostata, ne ho bucherellato con i rebbi di una forchetta il fondo, c'ho adagiato il mix di verdure e formaggio ed ho aggiunto un giro di mandorle a bastoncini e tre-quattro olive nere e verdi a pezzetti.

Ho infornato per una trentina di minuti, fino a quando la pasta sfoglia non si è ben dorata, a 200°.

E ho sfamato rispettivamente: Matteo a cena, mia mamma a pranzo il giorno dopo, mio papà in ufficio.

martedì 14 aprile 2009

Pesto di Zucchine

Questo sugo per la pasta è nato in occasione della prima stagione del nostro orto...ci fu una produzione eccezionale ed inaspettata di zucchine e, di conseguenza, divenne impellente il bisogno di cucinarle e mangiarle in modo diverso.
Trovarsele nel piatto sette giorni su sette nella medesima versione credo scoraggi anche il più grande ammiratore di questa verdura!
Oltre a sformati, torte salate, risotti prese forma anche il famigerato "pesto di zucchine"...!

In realtà più che famigerato ormai è famoso e tentatore...l'altro giorno l'ho mostrato a mia mamma (l'avrei portato a casa di mia sorella per pranzo), la quale, dopo un primo commento a secco "Mi pare un po' asciutto" è passata all'azione, mangiandosene una cucchiaiata, modificando la propria opinione in "Buono....!". Il tono lasciava intuire anche un "Te ne avanza un po'?!"...

In questo caso, visto che non è ancor stagione, ho usato zucchine del supermercato anziché quelle nostrane e diciamo che la differenza si sente...
Usando zucchine di stagione, buon parmigiano e buon olio di oliva si ottiene sicuramente un condimento ottimo ed originale.

INGREDIENTI per due
2 zucchine
mezzo spicchio di aglio
4 cucchiai parmigiano
una manciata di pinoli
una manciata di basilico fresco
olio, sale e pepe

200 gr pasta lunga

Lavare, tagliare le zucchine e farle saltare una decina di minuti in padella a fuoco vivace con olio e, se piace, un po' di scalogno. Quando risultano cotte frullarle con il minipimer e regolare di sale e pepe. Nel frattempo tritare i pinoli, l'aglio ed il basilico ed aggiungerli alla purea di zucchine. Il parmigiano andrà aggiunto solo successivamente, in modo che il composto caldo non lo faccia fondere.
Cuocere la pasta, rigorosamente lunga, e condire con il pesto di zucchine ed un giro di olio a crudo e decorare con qualche foglia di basilico.

Se dovesse risultare asciutto (dipende anche dalla qualità della zucchina) aggiungere un paio di cucchiaiate di acqua di cottura della pasta, come per il pesto tradizionale.

Grazie a Matteo per aver sorretto la forchetta per la foto ;-)


giovedì 9 aprile 2009

Crème Caramel al cocco

Quando è venuta la mia amica Marta a cena dovevo pensare ad un dolce che non contenesse latticini e cioccolato. Addio cheesecake, torte Sacher e compagnia!
Ma ho trovato subito una soluzione che è piaciuta a tutti, visto che la sostituzione dei latticini con prodotti a base di soia o riso non ha penalizzato il gusto ed il dolce è stato buono come sempre.

La mia preoccupazione era che il finto latte risultasse avere un gusto artefatto, ma utilizzando anche del latte di cocco ho risolto il problema...l'aroma di quest'ultimo ha coperto eventuali retrogusti strani ed in conclusione il budino non ne ha risentito!

INGREDIENTI per 4
200 ml latte di cocco
300 ml latte di soia/riso
100 gr zucchero
4 uova
4 cucchiai di zucchero

Il primo passo è quello di preparare il caramello, facendo cuocere il un pentolino i 4 cucchiai di zucchero con altrettanti di acqua a fuoco vivace. Una volta che lo zucchero si è scurito versarlo nei singoli stampini da budino e distribuirlo sul fondo. Spesso quello che sembra un caramello molto bruno, una volta scoccottato il crème caramel, risulta essere pallido...quindi fatelo pure scurire un po' di più! Iniziate a preoccuparvi quando inizia a puzzare di bruciato ;-)
Nel frattempo mescolare gli altri ingredienti. Il latte di cocco che compro io è quello che distribuisce l'Iper (lo si trova nella zona dei prodotti etnici) ed è da 400 ml, al prezzo di un euro circa, mentre all'Esselunga si trova solo in confezioni più piccole e molto più care.
Sicuramente il vostro negoziante extracomunitario di fiducia l'avrà, nel caso in cui risultasse difficile trovarlo nella grande distribuzione. Nell'elenco degli ingredienti ho messo la quantità di 200 ml proprio in considerazione del contenuto della lattina che prendo io (con una confezione preparo i budini per 8), ma nulla impedisce di utilizzarne di più...250 ml o 300 ml...Di meno non lo consiglio, rischia di essere poco gustoso.
Distribuire il composto negli stampini e cuocerli a bagnomaria a 160° per circa due ore.

Il mio consiglio è di preparalo in anticipo, così come avevo già detto per il créme caramel tradizionale, e servirlo a temperatura ambiente. Personalmente non sono una patita di cocco, tuttavia devo ammettere che questo dolce è davvero buono, in quanto il gusto si sente, ma non è né troppo forte né artificiale.

Da servire decorato con una spolverata di cocco grattuggiato e cioccolato o così, con il solo caramello.

Facile, buono e a prova di intolleranza!

lunedì 6 aprile 2009

Pasta con verdurine e tapenade

Finalmente è arrivata la primavera e domenica a pranzo, nonostante un cielo che da lontano minacciava temporale (cosa che si è effettivamente verificata poco dopo) abbiamo deciso di mangiare fuori, sul nostro terrazzino in stile bistrò!
Cosa ci può essere di più adatto che un piatto di pasta con le verdure?
E così abbiamo fatto...in realtà abbiamo riciclato alcune cose della sera prima, quando Marta e Silvano son venuti a cena da noi. Abbiamo unito l'utile, cioè il finire le verdure avanzate, al dilettevole, cioè mangiare un piatto che sapeva già d'estate!

INGREDIENTI per due
200 gr spaghetti o troccoli
1 zucchina
mezzo peperone giallo
6 pomodorini ciliegina
una manciata di olive verdi e nere
un cucchiaio di capperi sotto sale
mezzo scalogno
olio, sale e pepe.

Dopo aver lavato le verdure tagliarle a tocchetti e farle saltare in padella con un cucchiaio di olio e lo scalogno tritato, ad eccezione del pomodoro, da aggiungere quasi a fine cottura.
Non volevo delle verdure stufate, per cui le ho cotte per una decina di minuti a fuoco piuttosto vivace, tanto che son rimaste un po' croccanti. A pochi minuti dal termine ho aggiunto i pomodori tagliati in quarti, ho regolato di sale e di pepe.
La sera prima avevo fatto una specie di tapenade con olive verdi, nere e capperi, senza acciuga perché non ce l'avevo, tritando il tutto fino fino. Ho usato questo per insaporire ulteriormente il piatto, quindi sono stata abbastanza indietro nel salare le verdure.
Cuocere la pasta (lunga), scolare e saltarla un minuto nella padella con le verdure, aggiungendo la tapenade ed un filo di olio a crudo.

Questa ricetta aborra l'utilizzo del formaggio! Ci sarebbe stato benissimo del basilico, ma non è ancora stagione...e quello comprato all'Esselunga è ormai defunto...

Et voilà!

Knöpfli, Spätzle e Zürcher Geschnetzeltes...


Quanto è passato dall'ultima volta che ho provato a fare i Knöpfli? Tanto...anche perché la prima volta è stata una mezza tragedia...abbiamo sporcato mezza cucina con la pastella per prepararli!
Invece questa volta diciamo che è andata un po' meglio, anche se sicuramente la prossima volta (li rifarò presto) avrò preso la mano e il tutto funzionerà al meglio.
Cosa sono i Knöpfli? Più facile conoscere gli Spätzle, che sono diffusi anche in Alto Adige ed anche nei supermercati...Praticamente sono la stessa cosa, ma fatta in modo diverso.
Gli Spätzle hanno la forma più allungata mentre i Knöpfli, letteralmente "bottoncini", sono più piccoli. Praticamente quando si mette la pastella nell'apposito attrezzo forato, sopra la pentola in cui cuocerli, nel primo caso questa va fatta colare più a lungo, nel secondo caso di meno, in modo che il risultato sia più o meno piccolo.

Ci sono vari condimenti tipici per questo piatto, che con questo nome è prettamente svizzero.
Si va dai semplici Knöpfli conditi con soffritto di cipolla ed abbondante formaggio (analogamente ai Käsespätzle tedeschi che adoro), oppure con un sugo a base di carne trita e salsa d'arrosto.

Io ho scelto un condimento più sostanzioso, in modo da farne un piatto unico: il Zürcher Geschnetzeltes rivisitato (ho usato il pollo anziché il vitello).

Fondamentale è avere l'apposito attrezzo detto Spätzlehobelche assomiglia ad una grattugia con i fori grossi, da cui la pastella riesce a colare. Non so se si trovi anche in Italia, io ho utilizzato quello di mia mamma che, da brava svizzera, l'ha sempre avuto!

INGREDIENTI per quattro per la pastella
500 gr farina
3 dl acqua
4 uova
sale

per Zürcher Geschnetzeltes
300 gr funghi champignon
2 dl panna
1 dl brodo
400 gr pollo
prezzemolo
sale, pepe, scalogno

Preparare la pastella mescolando gli ingredienti. Per fare gli Spätzle è forse il caso di aggiungere un poco di acqua in più, in modo che il preparato sia più fluido e cada meglio.
Lavare e tagliare i funghi champignons, cuocerli in una padella ampia in cui si è fatto soffriggere in precedenza lo scalogno. Far cuocere una decina di minuti, aggiungendo eventualmente un po' di brodo.
Nel frattempo tagliare il pollo a straccetti, passarlo in poca farina e cuocerlo in una padella, facendolo rosolare. Una volta cotto trasferirlo nella pentola con i funghi, aggiungere la panna, il prezzemolo, regolare di sale e di pepe e proseguire la cottura qualche minuto in modo che il tutto si leghi. Eventualmente aggiungere ancora brodo o latte se il sugo dovesse addensarsi eccessivamente.

Cuocere i Knöpfli (o Spätzle) facendoli cadere attraverso la grattugia in una capiente pentola con acqua bollente e salata, scolandoli appena affiorano in superficie. Metterli in una pirofila e condirli con olio o burro immediatamente perché tendono ad attaccarsi con facilità.

Servire come piatto unico (meglio presentare la carne con i funghi da un lato e sullo stesso piatto, a lato, i Knöpfli..insomma, non già tutto mescolato come se si trattasse di una pasta al sugo!).

Nella foto si vedono solo i Knöpfli, senza condimento!



 

mercoledì 1 aprile 2009

Quiche con cipollotto

Ieri volevo fare questa quiche utilizzando uno stampo da crostata rettangolare, in modo da poter prepararla in una forma un po' diversa ed utilizzare più cipollotti. Avrei anche ottimizzato la pasta sfoglia, sprecandone meno per il bordo...
Alla fine non ho avuto modo di andare a cercare sto benedetto stampo (ci riprovo oggi, nel pomeriggio...non demordo!) e quindi ho ripiegato su uno banale per plumcake, in cui ha trovato spazio un solo cipollotto. Sic!
Diciamo che viene bene lo stesso, anche se visivamente non è il massimo...e bisogna avere l'accortezza di arrotolare la pasta in eccesso, in modo che arrivi a pelo della farcitura.

INGREDIENTI per due
una confezione di pasta sfoglia
2 uova
2 tuorli
100 ml panna da cucina
50 gr parmigiano grattuggiato
1 cipollotto
rucola
sale, pepe

Sbattere le uova con il formaggio grattuggiato e la panna, regolando di sale e pepe. Io ieri non avevo il parmigiano, quindi ho ripiegato su un banale Adiago, che ho comunque grattuggiato alla buona, anche se era piuttosto fresco.
Foderare uno stampo per plumcake con la pasta sfoglia, riempirlo con la crema e arrotolare il bordo della pasta fino a farlo arrivare all'altezza della farcitura.
Pulire un cipollotto, tagliarlo a metà nel senso della lunghezza e adagiarlo sopra la farcitura, completando con alcune foglie di rucola.
Cuocere in forno a 200° per 40 minuti circa.
Un'idea per rendere più soffice il ripieno è quella di montare gli albumi a parte, in modo da aumentare di volume la crema di uova e panna.
Ma va bene anche così!
Da servire con un'insalata oppure ottima anche come antipasto.
Oltretutto è anche di stagione, tra poco, e lo si può comprare a poco prezzo.