sabato 28 marzo 2009

Brutta, ma buona....Farfalle con spada e melanzane


Tanto semplice è preparare questo piatto quanto difficile è stato cercare di fotografarlo...ed infatti nonostante non credo sia dotato, lui, di vita propria ed io di morbo di Parkinson le foto sono uscite mosse. Come possa muoversi un piatto di pasta non c'è dato sapere!Quindi, stringendo, niente foto.

Dopo varie peripezie, finalmente il pezzo di pesce spada surgelato che avevo ordinato a mia sorella due settimane fa si è materializzato nel mio freezer (o come dice lei, frizer).
Banalissimo e schifosissimo spada surgelato, pure scontato del 40% all'Esselunga, che non mi fiderei a fare alla griglia ed infatti lo uso soprattutto per la pasta.


INGREDIENTI per due
200 gr pasta corta
una melanzana
una fetta e mezza di pesce spada (confezione standard per quelli surgelati)
olio, aglio

Tagliare la melanzana a dadini, farla cuocere con olio e agio, salare. Quando la verdura è quasi cotta, aggiungere lo spada a dadini e proseguire la cottura per qualche minuto.
Cuocere la pasta, scolarla e farla saltare nella padella in cui si è preparato il condimento, aggiungendo a piacere un po' di rucola fresca (ne ho comprata una tonnellata e devo usarla!).

Io preferisco la pasta corta, in questo caso avevo usato delle farfalle, ed il mio unico consiglio è quello di non abbondare con l'olio nella preparazione delle melanzane. Prima assorbono tutto, ma poi, quando diventano cotte, rilasciano. Si rischia di avere un piatto troppo unto.
Ricetta velocissima, gustosissima, facilissima!(levissima?)

Va beh, dai, metto la foto, anche se sembra una pasta allo zafferano...che tristezza...

mercoledì 25 marzo 2009

Spaghetti con seppie e rucola

Da quando ho scoperto come sono buone le seppie dell'Esselunga, ogni volta che le trovo in offerta - come in questi giorni - le compro e le uso, per lo più, per condirci la pasta.
Una volta le avevo prese per farle ripiene, ma essendo già pulite hanno la tasca tagliata e sebbene qualcuno mi abbia consigliato di ricucire quest'ultima con uno stuzzicadente, ho idea che non tengano bene il ripieno.

Peccato, perché sono davvero buone, si cuociono in poco tempo e non diventano gommose...farcite di patate o di pan grattato e aromi sarebbero strepitose.

Tornando alla pasta, di solito faccio un semplice sugo con olio, aglio, seppie a striscioline e pomodoro. Ieri invece ho provato una ricetta diversa, piuttosto semplice: seppie in bianco con rucola e pinoli! La ricetta prevedeva anche peperoncino, ma non me la sono sentita...anche se avrebbe dato un bel tocco di colore...si potrebbe ovviare con un peperoncino fresco non troppo piccante tagliato a tocchetti, quando è stagione.

INGREDIENTI per due
500 gr seppie già pulite
200 gr pasta lunga
un bicchiere vino bianco
un mazzetto di rucola
un pugno di pinoli
olio, aglio

Tagliare le seppie a striscioline e cuocerle in una padella capiente (da utilizzare successivamente per far saltare la pasta), con olio e aglio. Dopo averle fatte saltare qualche minuto aggiungere un bicchiere di vino e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Controllare la cottura ed il sale (spesso le seppie buttano fuori il loro salato, quindi c'è il rischio che sia tutto troppo saporito. Nel frattempo cuocere la pasta ed aggiungere all'acqua di cottura i due terzi della rucola. Io ho utilizzato degli spaghetti Garofalo, perché rispetto a quelli Barilla, ad esempio, sono più consistenti e ruvidi, mi sembra che assorbano meglio quel po' di emulsione di vino misto olio misto sugo di pesce che si forma. Analogamente van bene quelli della De Cecco o i troccoli della Barilla...
Una volta cotta la pasta, scolarla, farla saltare nella pentola con il sugo, aggiungere una manciata di pinoli leggermente tostati e la rucola rimasta.


martedì 24 marzo 2009

Sformato di carote

Bando a verze e porri, la primavera è arrivata e quindi possiamo iniziare a sfogarci con le verdure!
Si fa per dire, perché non è che le carote di questa ricetta siano propriamente primaverili, però la base della ricetta può essere utilizzata per fare sformati con verdure diverse...zucchine, peperoni, broccoli, spinaci...

Io non ho bambini, ma forse anche l'idea di presentare le verdure in questo modo, che ricorda un budino, potrebbe essere un felice escamotage per fargliele mangiare, anche se -ammetto- non è che sia proprio pieno pienissimo di verdura, sto sformato!

Io li ho preparati per accompagnare un piatto di carne e ho deciso di farli in porzioni monodose, piuttosto che fare una forma intera da tagliare a fette. Per chi è alle prime armi cuocerlo nelle cocottine è una buona idea, è più facile gestirne la cottura ed essere sicuri che non siano molli all'interno!

Meglio ancora è prepararli il giorno prima. La foto che ho fatto è stata scattata il giorno stesso e secondo me si nota la morbidezza dello sformato, mentre quando l'ho mangiato ieri sera era molto più compatto. Inoltre mangiarlo a temperatura ambiente (non caldo di forno, non freddo di frigo) ne esalta il gusto.

Di che si tratta in parole povere? di una besciamella con aggiunta di uova, formaggio e crema di verdura, in questo caso carote. Mi è bastato per 5 stampini monodosi, di quelli che uso anche per il creme caramel....bisogna tenere conto che durante la cottura il composto si gonfia, salvo poi crollare miseramente dopo qualche ora! Quindi non riempite il contenitore fino al bordo, lasciate un margine affinché non fuoriesca.

INGREDIENTI per 5 porzioni
300 gr carote
500 ml latte
3 uova
80 gr farina
50 gr parmigiano
noce moscata,sale
burro e pangrattato per ungere 

Lessare le carote a rondelle in acqua salata; una volta ben cotte scolarle e frullarle. Nel frattempo preparare una besciamella piuttosto densa con il latte e la farina (io ho evitato di mettere il burro), regolare di sale e noce moscata. Una volta intiepidita, aggiungere le uova, il frullato di carote ed il parmigiano, versare nei singoli contenitori, precedentemente imburrati e passati col pangrattato, e cuocere a bagnomaria per 90 min a 180°.


lunedì 23 marzo 2009

Le mie cinque dipendenze

Mah, non ho ben capito la faccenda, ma mi adeguo...
Le mie cinque dipendenze....sarebbero più di cinque, ma mi limito a quelle sul genere "toglimele e muoio".

1. GATTI, una vita senza gatti per me non è vita...e la mia dipendenza si manifesta non solo nell'averne un tot, ma anche nel bisogno fisiologico di grattare/accarezzare qualunque felino io veda, o almeno provarci (come minimo lo saluto!)

2. THE, una giornata non è una buona giornata senza una tazza di the, che ti riempie gli occhi del suo colore ed il naso del suo profumo...non scherzo se dico che quando  lo vado a comprare ho l'acquolina in bocca!

3. LIBRI, uscire senza un libro in borsa è peggio che uscire senza mutande...e se per caso mi trovo a fare una fila e non ho un libro? non posso buttar via cinque minuti della mia vita senza far niente! l'unico mio rammarico è quello di non poter leggere sul pullman...che sfiga.

4. DORMIRE CON LA FINESTRA APERTA, soprattutto in inverno. Questo è un bisogno fisico: chiudimi la finestra e come minimo dormo male...Ho bisogno di sentire l'aria fresca sulla faccia, forse anche per questo mi piace l'inverno...fuori freddo, dentro caldo!

5. SUPERMERCATI, anche se non ho nulla da comprare devo entrarci...ovviamente questa dipendenza è direttamente collegata alla distanza da casa...più ci si allontana, più aumenta. Tocca i livelli massimi quando sono all'estero ed ho il bagagliaio della macchina a disposizione!

venerdì 20 marzo 2009

Stuzzichini/1: Rotolini di zucchina e formaggio

Se c'è una cosa di cui sono patita sono gli stuzzichini...tanto aborro l'idea dell'aperitivo al bar, tanto amo invitare qualche amico e preparare qualcosa da mettere sotto i denti, tra una chiacchiera e l'altra.
Nei miei progetti ci sarebbe una serata all'insegna del finger food in giardino, questa estate...ma mettere d'accordo tutti su giorno e orario è sempre un'impresa!

Questi involtini facili facili li ho preparati la primavera scorsa, quando ho invitato i miei amici Giuli e Piero. Oltre a questo avevo fatto anche tartine al pane nero (fatto in casa, naturalmente!) con salmone e cetriolini e vari tipi di tramezzini (farciti con funghi, tonno ed altre cose). Ma visto che di questi ultimi non ho fatto un reportage decente mi riprometto di postare le foto in occasione della prossima cena.

Ammetto che questi involtini non sono farina del mio sacco...ho preso ispirazione da un fantastico libro che ho comprato in offertissima al Libraccio, tanto bello che poi l'ho regalato anche a mia sorella - il titolo è "Piccole delizie" di Jennifer Joyce, acquistabile anche online sul sito del Libraccio, oltre che, a prezzo pieno, in libreria.

Ho acquistato due zucchine abbastanza grosse e sode, che ho tagliato per il senso della lunghezza in fette di circa 3 cm e ho poi fatto grigliare. Visto che mi piacciono i sapori forti, ho fatto riposare le fette già grigliate in un piatto con un paio di cucchiai di olio ed un aglio a fettine, le ho salate ed ho mescolato.
Finito di grigliare il grigliabile, ho preso le singole strisce di zucchina, ci ho spalmato sopra del formaggio di capra, ho messo una fogliolina di rucola, ho arrotolato e legato con degli steli di erba cipollina sbollentati.

Il formaggio che ho usato è lo spalmabile di capra di marca Camoscio d'oro, che non mi fa impazzire...non è forte come vorrei. In ogni caso, può essere sostituito con del Philadelphia, per chi volesse qualcosa di più delicato, o un qualunque formaggio molle.
Eviterei il gorgonzola, non ce lo vedo bene!

Il piatto si può preparare in anticipo ed è non solo carino da vedere, ma anche buono e leggero da mangiare...


martedì 17 marzo 2009

Ravioli al radicchio e formaggio

Due settimane fa avevo deciso di invitare una mia amica più famiglia a mangiare da noi a pranzo e mi ero messa di buona lena a preparare i ravioli con ricotta e radicchio. Tutto bene fino a quando mi sono accorta che, a causa della poca farina messa sul canovaccio, alcuni si erano attaccati e quindi rotti. E già qui iniziavano a girarmi le balle...

Ho quindi deciso di cambiare in corsa il menù, preparando una semplice pasta con carciofi e speck, e regalare i ravioli superstiti ai miei. Detto ciò, visto che ormai la pasta mi sembrava seccata, li ho trasferiti su un piatto e li ho messi in frigo. Che idea infelice...si sono attaccati l'uno all'altro irrimediabilmente ed alla fine l'unico modo di mangiare questa specie di ravioli squartati è stato farli al vapore, in modo che il ripieno non uscisse durante la cottura.


Sta settimana c'ho riprovato, con alcune varianti sia nel ripieno che nella pasta. Come si suol dire "Übung Macht den Meister", l'esercizio fa il maestro...

Prima modifica, la pasta. Anziché la pasta fatta senza uova, ho optato per quella classica, che mi viene sempre bene (anche se la prima volta il problema non era certamente la pasta, ma un insieme di mie disattenzioni).

Seconda modifica, il ripieno...ho diminuito la ricotta ed ho aggiunto della scamorza grattuggiata per dare più verve al piatto.


Naturalmente questa volta ho abbondato con la farina sul piano di lavoro e sul vassoio dove ho adagiato i ravioli ed infatti nessuno c'ha rimesso le penne. Sono venuti perfetti!!

La pasta è risultata abbastanza spessa nonostante l'abbia passata con la macchinetta della pasta nel rullo per lo spessore minimo...forse l'averla fatta riposare per un giorno intero l'ha resa più resistente. La mia non è stata una scelta strategica, semplicemente il giorno prima non avevo più voglia di fare i ravioli e ho mollato la pasta nel frigo...


Vi elenco qui entrambe le ricette, visto che sono buone entrambe!


INGREDIENTI per 4 versione senza uova

200 gr farina OO

120 gr farina di semola

120 ml acqua

500 gr radicchio

250 gr ricotta


INGREDIENTI per 3 versione con uova

2 uova

200 gr farina OO

2 cespi radicchio di Chioggia

100 gr ricotta

100 gr scamorza grattuggiata


CONDIMENTO per entrambi

1 porro

100 gr speck

semi di papavero


La modalità di preparazione della pasta è la stessa, sebbene si utilizzino ingredienti in parte diversi (in ogni caso c'è la parte solida, la farina, e quella liquida, l'uovo o l'acqua).

Dopo aver miscelato gli ingredienti bisogna lavorare la pasta in modo energico, continuando a stenderla e appallottolarla di nuovo. Ho notato che a seconda della farina o del tempo atmosferico la pasta risulta più o meno dura da lavorare!

Preferisco non aggiungere sale all'impasto e lasciare che la pasta acquisti sapore durate la cottura.


Una volta lavorato bene l'impasto, in modo che risulti uniforme, farlo riposare in frigorifero avvolto in pellicola.

Nel frattempo preparare il ripieno, tagliando il radicchio a listarelle e facendolo stufare a fuoco basso con poco olio e sale. Una volta cotto aggiungere il formaggio e regolare di sale.

Se si preferisce si può tritare il ripieno con un tritatutto, in modo che sia più omogeneo, oppure modificare la proporzione degli ingredienti, aumentando il formaggio ad esempio.


Procedere con la pasta. Passare la pasta con la macchina (io ho quella manuale e non ho problemi a lavorarci da sola) almeno un paio di volte per ogni singolo spessore, soprattutto all'inizio. In questo modo diventerà più elastica ed omogenea e si ridurranno i rischi di rottura. Meglio lavorare con poca pasta alla volta, in modo che il rimanente panetto non si secchi nell'attesa.

Una volta stesa la sfoglia (io ho utilizzato il rullo per ottenere lo spessore minimo), adagiarla su un piano ben infarinato, disporre un un lato un cucchiaio di ripieno, ripiegare la pasta, farla ben aderire nell'area vicino al ripieno in modo che si sigilli bene e poi tagliare l'eccesso di pasta. Ho fatto anche la versione a caramella, il che consiste nel tagliare il raviolo con forma rettangolare e poi avvolgere le estremità come si trattasse di una caramella, tirando un po' la pasta in modo che dove si forma il nodo non sia troppo spessa. Molto belli da vedere, solo che in questo modo, ovviamente, si ha più pasta e meno ripieno. Decidete voi!


La cosa fondamentale è poi adagiare i ravioli, man mano che si preparano, su un foglio di carta da forno ben infarinato!


Cuocerli in acqua bollente e salata a fuoco basso (in modo che non si rompano) per circa 5 minuti - io comunque controllo sempre assaggiando un angolino di pasta -.

Come condimento io faccio saltare un porro in poco olio, aggiungendo speck a pezzetti (prendo la fetta di speck e la spezzo) e completando con un giro di semi di papavero.


La preparazione la prima volta risulterà laboriosa, ma già dalla volta successiva sarà tutto più semplice. Insomma, se due domeniche fa ho lavorato un paio d'ore, questo fine settimana li ho fatti massimo in una ventina di minuti. E ne vale la pena!





mercoledì 11 marzo 2009

Strudel con baccalà e verza

Detto così sembra una cosa pesantissima o da digerirsi a rate! Invece l'ho trovata una ricetta sana, gustosa ed anche leggera, merito dei pochi condimenti, forse...
Vista la presenza del baccalà non è propriamente un piatto economico, anche se io ne ho trovato un bel pezzo in offerta all'Esselunga e me la sono cavata con 4 euro soli. Quindi avevo qualche dubbio su come prepararlo, non volevo rischiare di buttar via il mio affarone in un esperimento mal riuscito!
Invece è andato tutto bene, nessun pentimento, potete andare sul sicuro anche voi...

INGREDIENTI per 4
500 gr baccalà
una piccola verza
200 ml latte
scalogno 
farina 00
cumino
pasta sfoglia
tuorlo da spennellare

Il primo passo da fare è quello di dissalare il baccalà, il che comporta almeno 18-24 ore, o almeno, così consigliano. Quindi dovete iniziare a predisporre il piatto almeno un giorno prima, purtroppo. Tuttavia si trova abbastanza agevolmente anche del baccalà già dissalato, per abbreviare i tempi!
Se invece si ha a disposizione il tipico trancio sottosale, immergerlo in acqua per un giorno interno, cambiando l'acqua almeno un paio di volte. Una volta eliminato il sale in eccesso, verificare che non vi siano lische, tagliare il baccalà a pezzi, infarinarli e farli rosolare un paio di minuti in un tegame con bordo alto, con un paio di cucchiai di olio e uno scalogno tritato. Dopo di che versare il latte e proseguire la cottura con coperchio per circa 20 minuti: in questo modo il latte verrà quasi interamente assorbito dal pesce o dallo scalogno rendendo il gusto meno marcato. Nel frattempo tagliare la verza a striscioline, lessarla in acqua salata e scolarla. Una volta cotto il pesce, se nel tegame è rimasto poco latte (più una crema che altro), far saltare verza e pesce nella stessa pentola per qualche minuto.
Stendere la pasta sfoglia, distribuirvi pesce e verza e richiudere lo strudel. Nel caso in cui il preparato risultasse troppo umido si può ovviare distribuendo sul fondo della pasta sfoglia un po' do pangrattato che eviterà che la pasta si bagni eccessivamente.
Spennellare con un tuorlo d'uovo (che io non avevo, da qui l'aspetto anemico del mio strudel), decorare con semi di cumino e cuocere a 200° fino a doratura della sfoglia.
Da accompagnare con un'insalata di pomodori con origano e capperi.

Nel mio caso non ho dovuto aggiungere sale alla preparazione (a parte nell'acqua di cottura delle verze), visto che il baccalà è saporito di suo. In ogni caso meglio controllare durante la cottura, non si sa mai...


martedì 10 marzo 2009

Pancakes classici...e alle mele


Sempre sull'onda lunga del brunch, ho preparato anche i pancakes, cioè quelle specie di frittelline...no, non rende l'idea...crepes alte...? uhm, insomma, quelle "cose" che vediamo in tutti i film americani e nei cartoon dei Simpson su cui si mette lo sciroppo d'acero...così abbiamo capito tutti!
Sono la tipica colazione made in USA, nel nostro immaginario, ed io, che tutto sono tranne che filoamericana, ho provato a farle più per motivi pratici e curiosità culinaria che altro: necessitano di ingredienti quasi sempre a disposizione nella dispensa e quindi possono essere una buona idea per una merenda veloce. Visto che qui lo sciroppo d'acero non saprei proprio dove trovarlo e mi da anche l'idea di cosa dolcissima e nauseante, sostituisco questo classico condimento con qualcosa di più nostrano: Nutella oppure pochissimo miele di castagno, che con il suo gusto leggermente amarognolo rende il tutto più particolare. Ed è anche più sano.

La seconda versione, contenendo nell'impasto le mele, si può mangiare benissimo da sola! I pancakes in questo caso sono ottimi sia freddi che caldi, mentre quelli tradizionali li preferisco caldi di padella, quindi quando son pronti è meglio coprirli in modo che si mantengano almeno tiepidi oppure metterli direttamente nel piatto, senza indugio.

INGREDIENTI per la versione classica
300 gr farina 00
500 ml latte
1 uovo
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
1 cucchiaio di olio
sale, zucchero

Amalgamare gli ingredienti, regolare di sale e zucchero e versare in una padella ben calda un mestolino di pastella. A differenza di quello che si fa con le crepes, non si deve cercare di stendere la pastella, bisogna versarla e lasciarla così com'è e proseguire la cottura. Con il passare del tempo sulla superficie si formeranno delle bollicine d'aria, quando vedrete che la superficie sarà diventata solida potete girare il pancake con una paletta. La presenza di olio nell'impasto e l'utilizzo di una pentola antiaderente dovrebbero impedire che il pancake si attacchi. Cuocere a fuoco lento per evitare che diventino troppo scuri. Una volta cotto anche l'altro lato, servire ben caldi!

INGREDIENTI per la versione alle mele (vd foto)
180 gr farina
100 gr zucchero
250 ml latte
1 uovo
2 mele grattuggiate
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiaini rasi di lievito

Procedere come per la precedente ricetta. In questo caso i pancakes rimarranno naturalmente più morbidi, vista la presenza delle mele, e quindi necessitano di una cottura più prolungata: non abbiate fretta nel girarli la prima volta! 
Per renderli ancor più aromatici si può aggiungere all'impasto della scorza di limone grattuggiata e servirli con panna montata fresca (no Spraypan, per favore...).

Purtroppo è difficile dimezzare le dosi, visto che ci va un solo uovo, difficilmente divisibile! Le dosi indicate bastano per 15-20 pezzi a seconda della grandezza e dello spessore...adatto, quindi, ad una merenda in compagnia!
La pastella può essere conservata anche per il giorno dopo avendo l'accortezza, prima di riutilizzarla, di mescolare bene l'impasto (la parte solida tende a precipitare sul fondo).



lunedì 9 marzo 2009

Bagels

Evvai! Finalmente ho realizzato uno dei miei sogni da apprendista cuoca, ovvero preparare i bagels, uno degli elementi fondamentali del brunch. Oddio, io non sono una patita di brunch anche perché non mi alzo così tardi alla domenica tanto da sentire l'esigenza di sostituire alla colazione un qualcosa di diverso. Però l'idea mi piace, anche perché ritengo tutte le cose che si mangiano in questa circostanza adattabili anche ad un brunch posticipato nel pomeriggio, un aperitivo anomalo, diciamo così.

Non che preparare i bagels si sia rivelata chissà che impresa, ma c'era la fase della lessatura dei panini che mi preoccupava non poco. Invece è andato tutto liscio: è stato facile, divertente ed il risultato davvero ottimo, sia come gusto che come presentazione.
Da rifare, assolutamente!
Magari qualcuno di voi non sa cosa sono i bagels...sono delle ciambelline di pane, generalmente ricoperte di semi, che si tagliano a metà e si farciscono di salmone ed erba cipollina, formaggio fresco, uova strapazzate, quel che si vuole. Non essendo la pasta molto salata, anzi, quasi dolce, accompagnano molto bene gusti forti.

Quali sono le fasi salienti della preparazione? Creare il foro e lessarli. Per quanto riguarda il primo aspetto, in realtà è semplicissimo...una volta formata una pallina di pane, premere bene al centro con il pollice per creare il foro. Poi io ho fatto girare un paio di volte il panino intorno all'indice. La pasta è elastica, non c'è rischio che si rompa. Mentre per la lessatura, una volta cotti in acqua i bagels diventano abbastanza duri, quindi girarli e scolarli con la schiumarola non è davvero un problema!

INGREDIENTI per 8 panini
300 gr farina 00
15 gr lievito di birra fresco
30 gr burro
1,5 dl acqua
3 cucchiai di zucchero
sale, semi vari (finocchio, papavero, lino, cumino, sesamo)

Far sciogliere il burro in 1,5 dl di acqua, se usate il lievito fresco scioglierlo nell'acqua una volta che si è leggermente intiepidita. Aggiungere la farina, un cucchiaio di zucchero ed una presa di sale, lavorare la pasta e lasciarla riposare un'ora in un posto caldo e coperta con uno straccio umido.
Formare i panini, creare il buco centrale e lessarli 3 minuti per lato in una casseruola con acqua, due cucchiai di zu cchero ed un cucchiaino di sale. Per girarli e scolarli usare la schiumarola. Trasferirli in una teglia rivestita con carta da forno, spennellarli con tuorlo d'uovo, decorarli con i semi e cuocerli a 180° per 25 minuti.

Il mio consiglio è di utilizzare il lievito secco Bertolini piuttosto che quello fresco, per evitare problemi di lievitazione. Quando si usa il lievito fresco, infatti, l'acqua troppo calda o tiepida possono pregiudicare la buona riuscita del pane; con questo nuovo lievito, che si aggiunge direttamente alla farina senza essere sciolto, questa evenienza è praticamente annullata.
L'unica accortezza è dosare bene il lievito: la bustina ne contiene 7 gr, che equivalgono a 25 gr di quello fresco, quindi per la quantità di farina indicata in ricetta bisogna utilizzarne solo 4 gr (o l'intera bustina aumentando in proporzione gli altri ingredienti).



venerdì 6 marzo 2009

Farfalle con indivia e salmone

Ehm, non so come dirvelo...anche qui ho messo il porro, ma proprio poco, perché me ne avanzava!
Dopo questo mea culpa ad uso e consumo di una delle mie amiche lettrici, passo a spiegare la ricetta, nata giusto per consumare quel cespo di indivia che da qualche giorno tirava a campare nel frigorifero.
Facendo un salto all'Esselunga (salto...tra andata e ritorno mi son fatta 6 km a piedi...) ho visto del salmone affumicato a buon prezzo e dovendolo utilizzare cotto non mi son fatta tanti problemi, l'ho comprato e basta.
Mi serviva per smorzare un po' il gusto amarognolo dell'indivia e l'ho preso volentieri perché è tanto che non lo usavo più. Tra l'altro me n'è pure avanzato un etto buono. Mediterò su dove impiegarlo nei prossimi giorni.

Il piatto è come al solito veloce e semplicissimo, impossibile sbagliare - anzi, l'unico errore che si può fare e sbagliare a regolare il sale, quindi occhio! - .

INGREDIENTI per 2
200 gr pasta corta (io ho usato le farfalle)
2-3 cespi di indivia
100 gr salmone affumicato
un cucchiaio di capperi sotto sale
mezza porzione di formaggio tipo Philadelphia
scalogno
erba cipollina

Far soffriggere mezzo scalogno in poco olio (va bene anche il porro che ho riciclato io...), poi aggiungere l'indivia tagliata a striscioline. Va bene non asciugarla troppo, quel poco di acqua che rimane dopo il lavaggio la aiuta a stufarsi meglio.
Aggiungere i capperi ben sciacquati e tritati ed il salmone a pezzetti. Proseguire la cottura qualche minuto, fino a quando l'indivia risulti morbida.
Nel frattempo cuocere la pasta e scolarla al dente, buttarla nella pentola con l'indivia ed il salmone e farla saltare un minuto, aggiungendo olio extravergine di oliva.
Io ho aggiunto un po' di Philadelphia per rendere il tutto meno forte e mi pareva che i gusti si sposassero bene, Matteo si è rifiutato...de gustibus.
Completare con qualche stelo di erba cipollina.

Detto, fatto!

lunedì 2 marzo 2009

Monte Bianco alla Nigella...

Ricetta rubata a Nigella Lawson (per chi non la conoscesse consiglio di non perdersi le sue trasmissioni televisive su Raisat Gambero Rosso...insieme a Jamie Oliver sono i miei cuochi televisivi preferiti!).
La bellezza di questo dolce sta nell'armonia dei sapori e nel fatto che si prepara davvero in pochissimo tempo! Potrebbe rivelarsi un ottimo dessert da ultimo minuto.
Inoltre essendo un dolce ricco non se ne mangia troppo, anche a fine pasto è sempre apprezzato, un angolino glielo si trova sempre (volere è potere...).

Purtroppo l'ultima volta che l'ho preparato (cioè ieri) non ho potuto assaggiarne nemmeno una cucchiaiata causa dieta, ma so per certo, memore delle altre volte, che è davvero ottimo!

A farlo sembrare un dolce chic c'è la presentazione...è bene scegliere il giusto bicchiere in cui servirlo. Io, come forse si intravede dalla foto, scelgo un bicchiere poco profondo e che si allarga mano a mano...in questo modo gli ingredienti son ben visibili nei loro diversi strati e si può, con una cucchiaiata sola prenderne un po' per ciascuno.

INGREDIENTI per 5
una confezione di crema di marroni 
150 ml panna fresca da montare
10 meringhe
50 gr cioccolato fondente

Come procedere? tritare il cioccolato a pezzi piccoli e distribuirlo in parti uguali sul fondo di ciascun bicchiere. Successivamente mettere una cucchiaiata abbondante di crema di marroni, su cui adagiare della panna montata. Completare con le meringhe sbriciolate. Tenere in frigo e servire freddo.

Alcune precisazioni son d'obbligo...innanzitutto non mi pare consono sostituire la panna fresca (rigorosamente non zuccherata, per contrastare col dolce della crema di marroni) con quella tipo Spray Pan o simili. Un po' per il gusto, ma anche per la consistenza, che in quest'ultimo caso mi pare eccessivamente aerea!
Per la crema di marroni consiglio quella dell'Esselunga che non solo è conveniente, ma è anche molto buona...non è troppo zuccherata e sa davvero di castagna. Avevo provato anche una fighettata francese, ma era quasi stucchevole.
Certo, non ce la vedo spalmata sul pane, ma per questo tipo di preparazione è l'ideale.
Per chi volesse completare la coppa, anzi mini coppa, in modo tradizionale, si possono aggiungere delle violette candite.

Non è un dolce leggero o dietetico, ma una volta ogni tanto si può fare uno strappo!